venerdì 5 giugno 2009

Perché votare comunista

Domani si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Eresia rossa sostiene la necessità di un voto per i comunisti vediamone le ragioni:

Un voto per un'altra Europa. Il processo di costituzione dell'Unione Europea è avvenuto tra l'entusiasmo generale dell'elite dirigente, politica ed economica, che vedono in essa soprattutto un'occasione per la formazione di un mercato comune. Tuttavia questo processo è avvenuto nello stesso tempo tra l'indifferenza generale dei popoli europei che in larga parte sono poco o per nulla coinvolti nel dibattito politico attorno alla UE. I popoli europei in larga maggioranza percepiscono questa istituzione come un'operazione verticistica imposta dall'alta e che i cittadini non possono che subire passivamente. Questa percezione non è immaginaria ma è fondato su dei dati di fatto che le elite dirigenti, totalmente distaccate dalla base popolare, ignorano o accantona con fastidio:


- Prima di tutto la quota assai ridotta di meccanismi democratici nel processo di insediamento delle cariche europee. E' vero, esiste un parlamento eletto dai cittadini, ma è anche vero che c'è un'altra istituzione, la Commissione europea, sganciata da qualsiasi meccanismo di elezione democratica e popolare. Inoltre nello stesso parlamento europeo una volta eletto più che rispondere alla volontà dell'elettore, di fatto, risponde a logiche interne lobbistiche e verticistiche che non rispecchiano nei fatti il mandato dell'elettore.

Innanzitutto le liste candidate una volta elette non formano gruppi paralleli e simmetrici a quelle liste all'interno del parlamento, ma confluiscono in gruppi che spesso tradiscono le intenzioni dichiarate dalle liste che lo compongono. Così può accadere che una lista eletta che si presenta con un profilo “di sinistra” all'elettore nazionale finisca per militare in un gruppo di centro in Europa. In secondo luogo sono gli stessi gruppi europei a tradire la volontà di chi li elegge. Nella realtà concreta manca qualsiasi reale alternativa politica. Infatti il maggiore gruppo europeo di centrosinistra, il PSE, vota nell'80 per cento delle volte nello stesso modo del maggiore gruppo di centrodestra, il PPE. Così di fatto c'è un'unica “grande coalizione” composta da socialisti, popolari e liberali.

- Anche quando sia esercita un minimo di democrazia i lavori parlamentari sono fortemente condizionati dai grandi interessi economici e geopolitici internazionali. Per l'intervento di istituzioni sovranazionali totalmente libere da qualunque effettivo controllo elettivo come la Bce, la Banca Europea, ma anche da istituzioni extraeuropee come il Fondo Monetario Internazionale o la NATO.

E' forte e spesso irresistibile l'influenza dei grandi potentati industriali e finanziari che molto spesso sono i soli a prendere le vere decisioni che il parlamento europeo si limita a “ratificare”. Lo provano i provvedimenti di privatizzazione dei servizi, la deregolamentazione dei mercati e la precarizzazione dei lavoratori.

- L'Europa risulta totalmente succube nei confronti degli Stati Uniti d'America e lo dimostrano le numerosi basi militari americane o NATO (di fatto anche queste sottoposte a controllo americano) sparse per il territorio europeo, compreso quello italiano. Tutti coloro che ritengono che l'Unione Europea sia un polo alternativo a quello americano si illudono. Anche quando gli stati europei si differenziano nelle scelte delle politiche internazionali dagli USA in realtà lo fanno più come risposta e reazione una esclusione di questi ultimi come è accaduto nel caso della guerra in Iraq: non si contestava tanto l'intervento militare in sé, quanto il fatto che questo procedesse da una decisione unilaterale della Casa Bianca senza alcuna collegialità con i paesi europei.


Contro questa concezione dell'Europa e dei suoi popoli espropriati della loro libertà i comunisti si battono per:

  • la democrazia reale dei popoli, contro qualsiasi gioco di potere e contro il liberismo economico che le elite dirigenti tentano di imporre.

  • Interventi a favore dei lavoratori per aumentare le loro tutele sociali e per ridurre la precarietà

  • L'assicurazione per tutti dei servizi essenziali contro ogni ipotesi di privatizzazione.

  • L'abbandono di ogni politica “atlantista” che renda l'Europa succube degli Usa.

  • La formazione di un “polo mondiale di alternativa” assieme ai paesi emergenti (Cina, India, Sud America, Russia, Africa Sudsahariana) che si opponga all'imperialismo americano.


Votare comunista significa votare per la libertà dei popoli e dei lavoratori europei.

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