Con l'accordo del governo italiano con la Libia sull'immigrazione la destra xenofoba e reazionaria ha raggiunto un picco di cinismo ineguagliato. Il dittatore libico Gheddafi, criminale internazionale e violatore dei diritti umani, viene ricevuto al Senato, accolto come un eroe dal Presidente Schifani, a Roma al Campidoglio dal sindaco Alemanno e alla Sapienza dal Rettore. Questo ha spinto gli studenti a mobilitarsi per protestare contro le persecuzioni nei confronti dei migranti cui collaborano Italia e Libia.
Pur di assicurarsi consensi sul tema dell'immigrazione soffiando sul razzismo Berlusconi ha firmato un accordo con la Libia che garantisse alle multinazionali italiane ingenti profitti nella costruzione di opere pubbliche nel paese nordafricano.
Il governo italiano ha mostrato di condividere la linea libica di violazione sistematica dei diritti umani, come ha già dimostrato la vicenda dei respingimenti dei barconi a largo di Lampedusa, negando il diritto di asilo e violando i trattati internazionali. Di fronte agli immigrati che fuggono dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni di regimi sanguinari come quello di Gheddafi, Berlusconi e la Lega hanno pensato bene di lavarsene le mani: loro non c'entrano, la Libia facesse quello che gli pare. Affidare gli immigrati respinti alle autorità libiche significa consegnare centinaia di persone alla morte certa. Un modo per aggirare le norme nazionali e internazionali sul diritto d'asilo avallando la repressione e le torture della polizia nelle prigioni libiche. I migranti, la cui tragedia viene sfruttata dai trafficanti e dalle autorità colluse, vengono spesso abbandonati nel deserto a morire di fame e di sete.
Con questa associazione a delinquere di stato le multinazionali italiane si aggiudicano importanti profitti sul territorio libico e il governo potrà vantarsi di aver mandato a morire degli innocenti vittime delle persecuzioni, Ma come si sa Berlusconi ha detto che l'Italia non deve essere una società multietnica e quindi l'ideologia fascistoide del “Dio, Patria, Famiglia” è più importante della tutela dei diritti umani.
E su questo ha trovato una sponda persino in ambienti ecclesiastici: il segretario della CEI ha elogiato l'accordo stipulato dall'Italia. Smentendo la linea che la Chiesa aveva tenuto nei confronti dei respingimenti.
Ma c'è qualcuno che si ricorda dell'epoca in cui Gheddafi era demonizzato dai governi occidentali come terribile dittatore quando aveva sottratto i giacimenti petroliferi agli interessi euro-atlantici e cacciato le basi militari straniere? Tutto dimenticato. Da quando la Libia si è riavvicinata aquegli interessi da “Stato canaglia” è diventato un alleato nella lotta al terrorismo. Ma il terrorismo contro i migranti viene perpetrato dai governi stessi, che spingono le popolazioni locali contro i nuovi arrivati, in una guerra tra poveri in cui è lecito persino ammazzare bambini. Lo diceva il sindaco Gentilini: “bisogna eliminare i bambini zingari che vanno a rubare”. L'eliminatore che si sporca le mani al posto loro l'hanno trovato, il Colonnello Gheddafi.
Pur di assicurarsi consensi sul tema dell'immigrazione soffiando sul razzismo Berlusconi ha firmato un accordo con la Libia che garantisse alle multinazionali italiane ingenti profitti nella costruzione di opere pubbliche nel paese nordafricano.
Il governo italiano ha mostrato di condividere la linea libica di violazione sistematica dei diritti umani, come ha già dimostrato la vicenda dei respingimenti dei barconi a largo di Lampedusa, negando il diritto di asilo e violando i trattati internazionali. Di fronte agli immigrati che fuggono dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni di regimi sanguinari come quello di Gheddafi, Berlusconi e la Lega hanno pensato bene di lavarsene le mani: loro non c'entrano, la Libia facesse quello che gli pare. Affidare gli immigrati respinti alle autorità libiche significa consegnare centinaia di persone alla morte certa. Un modo per aggirare le norme nazionali e internazionali sul diritto d'asilo avallando la repressione e le torture della polizia nelle prigioni libiche. I migranti, la cui tragedia viene sfruttata dai trafficanti e dalle autorità colluse, vengono spesso abbandonati nel deserto a morire di fame e di sete.
Con questa associazione a delinquere di stato le multinazionali italiane si aggiudicano importanti profitti sul territorio libico e il governo potrà vantarsi di aver mandato a morire degli innocenti vittime delle persecuzioni, Ma come si sa Berlusconi ha detto che l'Italia non deve essere una società multietnica e quindi l'ideologia fascistoide del “Dio, Patria, Famiglia” è più importante della tutela dei diritti umani.
E su questo ha trovato una sponda persino in ambienti ecclesiastici: il segretario della CEI ha elogiato l'accordo stipulato dall'Italia. Smentendo la linea che la Chiesa aveva tenuto nei confronti dei respingimenti.
Ma c'è qualcuno che si ricorda dell'epoca in cui Gheddafi era demonizzato dai governi occidentali come terribile dittatore quando aveva sottratto i giacimenti petroliferi agli interessi euro-atlantici e cacciato le basi militari straniere? Tutto dimenticato. Da quando la Libia si è riavvicinata aquegli interessi da “Stato canaglia” è diventato un alleato nella lotta al terrorismo. Ma il terrorismo contro i migranti viene perpetrato dai governi stessi, che spingono le popolazioni locali contro i nuovi arrivati, in una guerra tra poveri in cui è lecito persino ammazzare bambini. Lo diceva il sindaco Gentilini: “bisogna eliminare i bambini zingari che vanno a rubare”. L'eliminatore che si sporca le mani al posto loro l'hanno trovato, il Colonnello Gheddafi.
Gente che applaude un dittatore a braccetto con un piduista, che si accordano per respingere povera gente. A tanto è arrivato il livello di assuefazione alla xenofobia del popolo italico.
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