domenica 12 luglio 2009

Berlusconi mente al G8


È stato un patetico tentativo di rilanciare l'immagine di un governo che comincia a calare nei consensi, lo sappiamo.
È stata una sequela di promesse che non verranno mantenute come al solito, salutate dalla disinformazione italiana come chissà quale successo del governo.
Berlusconi ha voluto per qualche giorno dismettere i panni del cialtrone corrotto e puttaniere per indossare quelli improbabili dello statista consumato.
Ha voluto rappresentare l'Italia come in sintonia con le altre nazioni e concorde con gli obiettivi fissati dalla comunità internazionale e persino all'avanguardia nel deciderli.
Ma è un'immagine puramente propagandistica, che mistifica la realtà.
Eresia rossa ha già denunciato la nullità di questo G8 e il ruolo insignificante dell'Italia. Ma ciò non è sufficiente. Perché il tentativo del governo in carica di annoverarsi in sintonia con le politiche degli altri governi è anch'esso fasullo.
Berlusconi si dice concorde con le scelte di Obama. In particolare sul clima, una questione decisiva ed epocale, ha dichiarato il totale accordo con la politica della Casa Bianca (
Libero).
Ma l'Italia è davvero intenzionata a perseguire una politica di drastica riduzione delle emissioni inquinanti come sembrano orientate, almeno negli intenti, la comunità internazionale e la stessa amministrazione americana?
Pochi sanno che circa tre mesi fa il Senato ha approvato una mozione sul clima (
asca) che va in netta controtendenza rispetto a quanto sostenuto dall'Italia in sede internazionale. Il testo della mozione nega l'attribuzione della responsabilità del cambiamento climatico alle attività umane (mozione clima). In modo del tutto tendenzioso sostiene che la comunità scientifica non sarebbe concorde nell'attribuire le cause degli sconvolgimenti climatici all'uomo. La cosa è passata inosservata presso i media, data l'impresentabilità di simili affermazioni, ma ha suscitato la reazione indignata di tante associazioni ambientaliste, da Legambiente al WWF, che ricordano come gli scienziati dell'ONU affermino che il cambiamento climatico derivi per il 90% dall'attività antropica (WWF). Anche l'opposizione aveva protestato definendo dannosa la mozione del PdL (La nuova ecologia).
Invece il Presidente della commissione Ambiente del Senato Antonio D'Alì aveva dichiarato: “È dimostrato che l’aumento delle quantità di CO2 non è altissimo come avevano previsto i catastrofisti e che nel mondo esistono anche altre posizioni che non siano quelle del fondamentalismo ambientalista che riconducono tutto all’attività antropica. Molte cause sono anche di origine naturale. Ma visto che da questi elementi dipendono scelte per miliardi di euro bisogna essere sicuri” (
Messinanotizie). Non si capisce con quale autorità e sulla base di quali fonti vengano smentite le conclusione della quasi totalità della comunità scientifica di tutto il mondo.
A farci comprendere quanto questa posizione sia in netta divergenza con quella degli altri paesi del G8 che il governo italiano sostiene invece di condividere basta dare uno sguardo agli obiettivi fissati dal vertice. Riduzione dell'80% delle emissioni entro il 2050 (
qualenergia) e l'impegno che l'incremento della temperatura media rispetto ai livelli precedenti all'industrializzazione non vada oltre i due gradi (AGI). Inoltre negli ultimi anni gli scienziati hanno rivisto le proprie stime, ma non in senso “ottimistico” ma “pessimistico”. Il New Scientist critica anche gli obiettivi del G8 perché troppo poco ambiziosi (qualenergia). Le critiche sono arrivate anche dal segretario ONU Ban ki-moon che ha detto “Il problema del clima è una responsabilità imperativa e storica per il futuro dell'umanità e del nostro pianeta” (ANSA). Insomma le critiche, quando sono arrivate, accusano il vertice di una carenza di “catastrofismo”, come lo definisce D'Alì, e non di un eccesso. Figuriamoci allora quanto possa essere anacronistica la posizione della maggioranza che è anche meno “catastrofista” del G8.
Anche rispetto agli Stati Uniti la posizione del Senato italiano è assai divergente. La Camera Usa infatti a gennaio aveva approvato l'impegno nella riduzione dell'83% delle emissioni inquinanti entro il 2050 (
Corsera) uguale sostanzialmente a quanto stabilito a L'Aquila.
Berlusconi si è detto d'accordo con gli altri governi. Eppure i senatori della sua maggioranza chiedevano al governo un impegno “ad intervenire con urgenza presso la Commissione europea e anticipatamente presso i paesi partecipanti al G8” per “segnalare come una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non creda che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell’atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all’anidride carbonica di emissione antropica” (
METEOWEB). Evidentemente Berlusconi non se l'è sentita di “intervenire con urgenza” per contraddire i sette paesi del vertice ed esporsi alle loro critiche in un momento non certo ottimale per la sua immagine. Gli avrebbero fatto fare una pessima figura e compromesso la sua nuova immagine di statista.
Tuttavia questo ci fa capire quanto siano reali le intenzioni dichiarate del Presidente del Consiglio, e quanto sia reale l'impegno che il governo possa mettere nel raggiungimento dei traguardi stabiliti.

6 commenti:

  1. Grazie Matteo di mettere i puntini sulle i.....

    RispondiElimina
  2. Concordo, l'Italia non è certo uno di quei paesi intenzionati a perseguire una politica di riduzione delle emissioni inquinanti...Siamo di fronte alle solite dichiarazioni di comodo...

    RispondiElimina
  3. Sfondo "profondo rosso" ma articolo "profondo verde"...
    Sarei interessato a conoscere la tua opinione sull'opposizione (giusta) che Greenpeace ha trovato da parte degli operai quando ha occupato la centrale elettrica di Marghera-Fusina, durante il G8. Articolo sul mio blog

    RispondiElimina
  4. Noalgore. Io non credo che si debbano mettere in contraddizione le ragioni dell'ambiente con quelle del lavoro. Questo vogliono farlo i padroni che sono interessati a dividere i lavoratori e i cittadini della zona. Le industrie inquinanti vanno riconvertite, non bisogna né chiuderle, né lasciarle così come sono.

    RispondiElimina
  5. purtroppo sapevo di questa contraddizione nei fatti. ma del resto si sa, l'opposizione non è in grado di fare il suo dovere e si fa scappare le occasioni più ghiotte per sbugiardare un governo senza coerenza e programmi. ora ci si mette pure napolitano a chiedere una tranquillità che sa tanto di repressione del dissenso, quel poco rimasto.

    RispondiElimina
  6. Nolagore ha fatto un commento che spiega come il capitalismo crea la lotta tra poveri per saldarsi sempre di più.

    Ottimo articolo Matteo!

    RispondiElimina