A quanto pare mi tocca ancora perdere tempo su questa storia delle elezioni pseudo-democratiche che si sono appena svolte, perché a molti ancora entra bene nella testolina come stanno veramente le cose. Lo faccio soprattutto perché è l'unica occasione che ho per cercare di far capire a quanti sono di sinistra, della sinistra vera, non quella farlocca piddina o dipietrista, a non farsi ingannare da questi sedicenti progressisti. Esistono molti anche tra quelli che votano Pd e IdV che sono di sinistra, e che votano questi partiti, da un lato perché non vedono alternative, dall'altro perché abbagliati dalla retorica berluscocentrica dei Travaglio e dei Di Pietro.
Innanzitutto una domanda che si sono posti tutti. Chi ha vinto le elezioni? È stato detto di tutto, che le elezioni le ha vinte Berlusconi, che le ha vinte la Lega, che le ha vinte Grillo, che le ha vinte Vendola, e così via. L'unica cosa chiara e lampante a tutti, organi di stampa e blog, e che evidentemente solo Bersani e D'Alema non hanno capito, è che il Pd le ha perse e le ha perse alla grande. Ha perso su tutti i fronti: in termini percentuali, in termini di voti assoluti e in termini geografici, perdendo importanti regioni come il Piemonte, il Lazio, la Calabria e la Campania. Una disfatta nera in cui il Pd scende al suo minimo storico. Eppure la segreteria del Pd si ostina a dire che queste elezioni non le hanno perse. Agli sciocchi e ai pazzi bisogna dare sempre ragione e allora io dico a Bersani, si, caro segretario, sai che c'è? Le elezioni le hai vinte alla grande, il popolo vi acclama, il Pd prenderà alle prossime politiche il 51% e tu diventerai presidente del consiglio in un governo monocolore.
Comunque a parte le ovvietà e i negatori dell'ovvietà, resta la domanda su chi abbia vinto le elezioni. Bè ancora una volta questa domanda ha una risposta semplice, di una semplicità imbarazzante, ma a quanto pare come sempre avviene in Italia siamo riusciti a complicarci la vita con una marea di chiacchiere inutili. Le elezioni le hanno vinte gli astensionisti. Non lo dico io, non ho fatto nessuna analisi particolarmente accurata. Basta guardare i dati che dicono che essi hanno la percentuale più alta in termini di voti, molto più del PdL, doppiano quasi il Pd e aumentano il numero dei loro “non voti” assoluti.
Ma c'è mai stato qualcuno di questi eminenti politologi ed esperiti di strategie che sui giornali e sulle televisioni si sia accorto di questa cosa? Qualcuno ha accennato al dato “significativo” delle astensioni (cui bisogna aggiungere le schede nulle e quelle bianche). Avesse ottenuto Berlusconi o Bersani un simile risultato tutti sarebbero stati lì a gridare alla grande vittoria, titoli in prima pagina su tutti i giornali, e cose di questo tipo.
Tutti i partiti perdono voti, aumentano quelli che non sono andati a votare. Bé, io me la porrei la questione. Mi sembra chiara una cosa. Che la gente non è soddisfatta di come è amministrato questo paese e di come vanno le cose in Italia da parecchi anni. Ovvio, vero? Eppure nessuno lo dice.
Dopo gli astensionisti il dato più rilevante è quello della Lega che avanza non solo nelle “regioni verdi” come Lombardia e Veneto, ma anche nelle “regioni rosse” i feudi del Pd, come Emilia Romagna e Toscana. Inoltre ha ora due presidenti di regione, in Piemonte e in Veneto.
Per il resto praticamente il nulla. Il Pd straperde, lo si diceva prima, l'Idv, ha una sostanziale tenuta in termini percentuali, ma non c'è stato quello sfondamento che molti si aspettavano e che dimostra che è un partito destinato a rimanere nella nicchia che si è scavato.
La sinistra, Rifondazione e Sinistra Ecologia, se si esclude il risultato della Puglia e la vittoria importante di Vendola, perde ancora e giace in come profondo, non riesce a iniziare quella rimonta, in cui molti speravano e auspicavano dopo la disfatta delle politiche.
Poi c'è il movimento cinque stelle di Grillo, che ottiene 400000 voti la prima volta che si presenta e raggiunge percentuali alte in regioni come l'Emilia o il Piemonte. Tuttavia mi pare sia ancora presto per questo movimento per gridare alla vittoria. Prima di affermarsi come forza politica nazionale occorrerebbero ulteriori conferme.
A questo punto, visto che gli unici veri vincitori sono gli astenuti e la Lega, sarebbe necessaria una riflessione sul perché la gente o non è andata a votare o ha votato Lega.
Prima di tutto un dato sugli astenuti. Le regioni in cui la percentuale di chi non si è recato alla urne è maggiore sono quelle che venivano da amministrazioni di centrosinistra, Lazio, Emilia, Toscana, Piemonte.
Mi pare chiaro che, visto anche il pessimo risultato dei partiti di centrosinistra, se è vero che ad essersi astenuti sono gli elettori di tutti gli schieramenti, è anche vero d'altra parte che quelli di sinistra sono la maggioranza.
Inoltre anche tra chi è andato a votare, basta sentire un po' cosa si dice in giro, lo ha fatto turandosi il naso, con la sola ragione di non far vincere la destra, quindi tutt'altro che per adesioni alla linea di quei partiti.
Dunque, la gente di sinistra non condivide le politiche e i programmi che esprime chi vorrebbe rappresentarli. Elementare, Watson.
Questa cosa non sembra ancora entrata in testa a certi professori e professoresse della minchiata televisiva che popolano i palinsesti. La Annunziata, ieri, ad Annozero, non voleva capacitarsi di come mai quelli di sinistra, che lei chiamava “moderati” non sono andati a votare il Pd.
Qualcuno glielo ha cercato di dire, ma lei niente, continuava a ripetere questa litania.
Nemmeno un servizio su un cantiere dove gli operai salivano sulla gru perché non erano pagati dai caporali è riuscito a far entrare nella testa dell'Annunziata l'idea che la sinistra non si occupa più dei temi sociali, e quindi perde. Il motivo per cui la gente avrebbe dovuto votare i caniddati di Bersani and CO. sarebbe la sospensione dei talksow. Ora voi ve lo immaginate l'operaio che torna dopo 12 ore di lavoro in fabbrica, magari rischiando il licenziamento o la cassa integrazione, con la bolletta da pagare e i figli da sfamare, che si preoccupa perché Annozero o Ballarò non vanno più in onda?
Io sinceramente no. Il problema suo non è il palinsesto rai, è il salario basso, il rischio di morire sul lavoro, la scuola dei figli, la luce e il gas troppo alti, l'affitto o il mutuo per la casa da pagare. Cosa gliene può fregare del palinsesto rai? Eppure questi giornalisti come la Annunziata o Gian Antonio Stella, che si lamentava dei costi e degli sprechi della politica nel libro “La casta” non sembrano ancora avere afferrato il concetto. Ieri, da Santoro, è stato rispolverata una categoria mitologica, creata dai politologi come Panebianco o Sartori che ci hanno ammorbato con le loro chiacchiere insulse sulla politica delle alleanze, e diffusa da giornalisti come Gian Paolo Pansa. Questa categoria è quella degli “elettori moderati”, o più semplicemente “i moderati”. Un concetto utilizzato anche nella pratica politica fin dai tempi del primo governo Prodi, con i risultati che conosciamo. Ebbene, secondo la profonda disamina di questi grandi analisti l'astensione sarebbe quella dei moderati, che si astengono non si capisce per quale motivo. Di partiti “moderati” se ne trovano in quantità eppure i maggiori rappresentanti di questa creatura mitologica che sono Pd e Udc hanno ottenuto risultati miserevoli.
Non c'è verso di far capire che non sono i moderati quelli che non vanno a votare. I moderati sono quelli soddisfatti della situazione attuale, dello stato di cose, quelli che non hanno problemi con il mutuo da pagare, “gli imprenditori onesti” tanto cari al Pd, e all'IdV, i liberi professionisti e i commercianti che con questo sistema evadono le tasse e infine i giornalisti come Stella e la Annunziata che guadagnano milioni di euro e i politologi come Sartori o Panebianco che fanno conferenze in tutto il mondo.
Quelli che non vanno a votare, invece, non sono i moderati, sono gli incazzati, e incazzati neri, quelli, per esempio, che salgono sui tetti, che occupano le aziende, che sequestrano i manager, tra la disapprovazione perbenista dei “moderati”, quelli che sono ignorati da tutti coloro che gridano alla “casta”, senza accorgersi che sono loro stessi a far parte di una casta. Costoro, non sanno nulla dei problemi della gente, perché non li vivono. La massima preoccupazione per questi signori è il processo Mills oppure la sospensione delle tribune politiche. Da ciò deriva la loro incapacità congenita a capire la situazione.
Cara Annunziata, bisogna dirtelo in arabo? Il centrosinistra perde perché nessuno dei suoi dirigenti va nelle fabbriche, nei quartieri popolari, nessuno si preoccupa dei mali che li affliggono, nessuno fa niente contro la precarietà dei giovani o contro le basse pensioni degli anziani. Il centrosinistra perde perché può annoverare politici come Ichino che vuole abolire lo statuto dei lavoratori come Sacconi, gente come Calearo, che sfrutta i lavoratori nelle sue aziende, gente come Tiziano Treu, che ha introdotto per la prima volta in Italia, prima di Berlusconi, una legge che legalizza la precarietà e che vuole alzare l'età pensionabile come Brunetta.
Che diamine centrano i moderati? I moderati sono quelli che hanno fallito, sono quelli come te che in cinquant'anni non hanno ancora capito niente di come va l'Italia e il mondo, perché a quel mondo non appartengono, ma vivono nei salotti, nei talk show, o nelle redazioni dei quotidiani.
A causa di questa gente le persone non vanno a votare, o peggio, votano Lega, che ha una politica razzista, fascista e populista, però risponde alle esigenze della gente, offre una “protezione”, per quanto di stampo decisamente meschino, è vicina tutti i giorni e si occupa tutti i giorni delle vicende quotidiane dei comuni mortali, ignorando quelle degli illuminati difensori delle libertà di spettacolo. La Lega, ovviamente, fa il gioco dei padroni. Però intanto conosce anche il mondo popolare, perché lo vive tutti i giorni, e quindi sa anche come usarlo a proprio vantaggio.
Infine vorrei dire una cosa sul partito che fa capo a Grillo, a Travaglio, a Di Pietro e al cosiddetto “popolo viola”, quelli il cui problema più grande sono i finanziamenti ai partiti o ai giornali e che si dimenticano delle ingentissime spese militari.
Io non mi preoccuperei dell'Italia dei Valori, che esaurendosi nell'analisi al microscopio della fedina penale di Berlusconi, ha esaurito anche la propria capacità di espandersi.
Mi preoccupo invece e molto di questi capipopolo come Grillo e Travaglio, gente che non è di sinistra e non lo è mai stata, ed anzi è un serio ostacolo alla costruzione di qualsiasi vero partito di sinistra anticapitalista. Concentrano l'attenzione su cose di secondaria importanza, come la terza candidatura di Errani e si dimenticano, anche loro, perché anche loro appartengono alla “casta”, dei veri problemi. Vorrebbero introdurre un modello di società di destra, soltanto più efficiente. Vogliono gli Stati Uniti, vogliono Obama, vogliono il mercato il cui solo problema sarebbe di non essere abbastanza “libero”, vogliono la stessa società che vogliono anche i loro avversari, ma senza i mali che inevitabilmente la affliggono, insomma:
“...vogliono le condizioni di vita della società moderna senza le lotte e i pericoli che necessariamente ne derivano. Vogliono la società attuale sottrazione fatta degli elementi che la rivoluzionano e la dissolvono. Vogliono la borghesia senza proletariato [...] pretendere dal proletariato che esso rimanga fermo nella società attuale, ma rinunci alle odiose idee che di essa si è fatto”.
Chi diceva queste cose si chiamava Karl Marx, quando Grillo ancora non esisteva. Ma adesso ci viene un comico a dire che destra e sinistra non esistono più e noi gli crediamo.
Sono d'accordo Matteo. Si creano ad arte argomenti per catalizzare l'attenzione delle persone, e spostarla nel frattempo dai problemi reali, che pure ci sono.
RispondiEliminaAd affrontare quei problemi rimane la Lega, che occupa i territori lasciati liberi dalla sinistra che intanto si è ritirata, da troppo tempo ormai, nei salotti di quei programmi dei palinsesti Rai modificati autoritariamente.
Mitico
RispondiEliminaCome sempre sono d'accordo su molto ma non su tutto.
RispondiEliminaE come sempre, una lettura stimolante e interessante.
la tua rabbia "rossa" mi ha conquistato!
RispondiEliminaCome ci siamo già detti, Matteo, parliamo la stessa lingua. E' sempre bello leggerti e ritrovare gran parte del proprio pensiero.
RispondiEliminaUn breve commento sull'Annunziata, che non riesce a capire che votare direttamente PD non è votare a sinistra, come dice di aver fatto lei (è per questo che Berlusca e compagn...ehm...camerati si possono permettere di dire "LA SINISTRA bla bla bla", facendo incazzare me, te e tanti che ritengono sinistra ben altra cosa) equivale a votare la Democrazia Cristiana di una volta, che noi di sinistra (vera, sì, proprio come dici tu) osteggiavamo con tutte le nostre forze. Non capisce che chi non vota PD è sostanzialmente di sinistra e non moderato. Potrò mai secondo lei io votare DC? Assurdo! Se ho votato è perché quei partiti piccoli di sinistra sono ancora votabili, per fortuna. Altrimenti avrei anche io incrementato la percentuale dei veri vincitori, i non votanti.
mi hai tolto le parole di bocca :o)
RispondiEliminache tristezza. il Pd le ha perse e le ha perse alla grande. le ha perse in termini di voto singolo assoluto,ma NON LO VOGLIONO CAPIRE. sono arrocati nei loro pensieri da vecchio partito autocratico,e quindi NON c'è scampo,se la base non si ribella NON C'E' SCAMPO,faranno la fine dei partiti di estrema sinistra,diverranno Extraparlamentari a cui nessuno darà retta e potranno ciucciarsi il calzino della loro ignoranza becera - ignoranza che volge al desio del non voler capire,comprendere,mi spiace-Noi qui siamo al ballottaggio per il sindaco,che ovviamente appoggio- un sindaco ex comunista poi piddino ed ora apparentato con tantissimi altri pur di sconfiggere lega e pdl,frà gli altri si va da sinistra e libertà e qui tutto ok ma fino a udc e smiliari- IO lo voto perché conosco la persona ,so' essere persona valida, attenta ai bisogni delle classi meno abbienti ma sopratutto ONESTO-Cinque anni del suo lavoro e NON siamo mai andati sotto nei conti,al contrario sempre attivi - penso a quelli che lucrano e non aiutano che se stessi e le loro famiggghie e mi consolo,ma Bersani a che pensa o che pensava???S.N. gestiti da terzi ,tu scrivevi e nessuna riposta!!E' cosi che pensano di essere con la gente,è cosi che pensano di gestire le nuove tecnologie per rimanere sul territorio??ma va la va la!!
RispondiEliminaA.P.P.R.O.V.O.-->Cara Annunziata, bisogna dirtelo in arabo? Il centrosinistra perde perché nessuno dei suoi dirigenti va nelle fabbriche, nei quartieri popolari, nessuno si preoccupa dei mali che li affliggono, nessuno fa niente contro la precarietà dei giovani o contro le basse pensioni degli anziani. Il centrosinistra perde perché può annoverare politici come Ichino che vuole abolire lo statuto dei lavoratori come Sacconi, gente come Calearo, che sfrutta i lavoratori nelle sue aziende, gente come Tiziano Treu, che ha introdotto per la prima volta in Italia, prima di Berlusconi, una legge che legalizza la precarietà e che vuole alzare l'età pensionabile come Brunetta.
RispondiEliminaP.S. tanto per capirci.Brunetta non ha fatto un cazzo tt la vita ed ha gia' la sua bella pensione da tremila Euro!!!ma chi pretende di andare in pensione bella lucrosa,non sarebbe giusto che si levasse dalle palle,lo manteniamo tre volte!!!sto nanaccio!!
"Cara Annunziata, bisogna dirtelo in arabo? Il centrosinistra perde perché nessuno dei suoi dirigenti va nelle fabbriche, nei quartieri popolari, nessuno si preoccupa dei mali che li affliggono, nessuno fa niente contro la precarietà dei giovani o contro le basse pensioni degli anziani. Il centrosinistra perde perché può annoverare politici come Ichino che vuole abolire lo statuto dei lavoratori come Sacconi, gente come Calearo, che sfrutta i lavoratori nelle sue aziende, gente come Tiziano Treu, che ha introdotto per la prima volta in Italia, prima di Berlusconi, una legge che legalizza la precarietà e che vuole alzare l'età pensionabile come Brunetta."
RispondiEliminaEcco su questo concordo. Infatti la Lega sta giocando su questo.
Disamina eccellente e soprattutto di un'enorme lucidità. Sulla tua riflessione del movimento 5 stelle però sono parzialmente. Mi spiego: sono d'accordo quando dici che non sono movimenti di sinistra, che non hanno tra le loro priorità quei temi e quei valori tipici della sinistra. E sono altresì d'accordo sul ruolo leaderistico e populista di Grillo. Ma non sono invece d'accordo nel tuo sminuire tali movimenti. Seppur ancora sul nascere a mio avviso stanno riportando la politica a dimensioni più civili, parlando di programmi a differenza degli altri partiti che sembrano averli dimenticati. Portano avanti battaglie di grande importanza, come quello delle energie rinnovabili, non solo dicendo che è cosa buona e giusta ma con progetti concreti. Insomma, per quanto io non condivida tutto di questo movimento ne apprezzo il modo di fare. E un loro successo può essere una spinta per far tornare anche gli altri partiti a una dimensione più popolare e vera della politica. Oggi come oggi vedo con interesse il diffondersi di questo movimento 5 stelle
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