Continuano a negare un fatto noto a tutti, e cioè che la Chiesa ha sempre previsto e continua a prevedere “punizioni” interne ad essa per i propri membri (verrebbe da dire “affiliati”).
Continuano a negare un fenomeno riconosciuto dalla scienza psichiatrica e cioè il danno che può provocare una castrazione imposta da una regola completamente anacronistica che i “fratelli” protestanti hanno già abbandonato da secoli.
Ma la storia della Chiesa è fatto di dinieghi. Si nega la propria storia, si nega ciò che fu Gesù Cristo, ciò che furono i vangeli, anche quelli non riconosciuti, ciò che furono le persecuzioni, le censure e le tante pagine buie che hanno infestato la storia di questa potentissima istituzione.
La Chiesa ha abbracciato il capitalismo selvaggio banchettando con banchieri e industriali, dimentica della massima di Cristo “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli” (dunque tutte le massime gerarchie ecclesiastiche!!). Sembrano non accorgersi, questi signori che fanno voto di povertà che i più grandi critici della Chiesa non sono gli atei o i comunisti, ma i Padri fondatori, i cristiani delle origini, quelli sulla cui parola dovrebbe essere fondata la Chiesa dello IOR.
La Chiesa è stata sempre della parte dei più forti, contrariamente a quanto fece il loro Gesù, si alleò con l'Impero quando c'era l'Impero romano, con le monarchie europee in epoca feudale, con il fascismo e con il nazismo durante l'ultima guerra mondiale, e con il Capitale transnazionale nell'epoca della globalizzazione.
Ma certi vizi sembrano non cambiare mai.
Adesso pretendono di essere le vittime delle situazione, cosa ridicola, come appare sempre ridicola ogni superpotenza che vuole far credere di esser vittima di un complotto (invece di essere, semmai, quella che i complotti li organizza).
Dopo i deliri di Cantalamessa, l'amica angie ci segnala un altro caso di esternazione paranoica da parte non di un cardinale questa volta ma di un giudice di dubbia autorevolezza che chiama in causa addirittura i massoni (ma non erano quelli che facevano intrighi alleati alla Chiesa? Mah!).
Penso che certe affermazione si smentiscano da sé, evidentemente il clero non vede come questa strategia finisce inevitabilmente per ritorcersi contro chi la adopera, fatta eccezione per quattro bizzoche di paese (ammesso che esistano ancora) che vanno in Chiesa tutti i giorni, le uniche che potrebbero credere a tutto quello che il parroco dice loro.
Vorrei però concentrare l'attenzione questa volta su un'altra categoria di “uomini di chiesa”. Sono preti che non si preoccupano degli embrioni ma delle persone in carne ed ossa, che preferiscono aiutare un immigrato piuttosto che gettarsi nelle grandi speculazioni finanziarie, che lottano tutti i giorni contro i potenti, contro gli abusi, contro il razzismo e contro la mafia. Sono, certamente, perle rare per una Chiesa che non le sa minimamente apprezzare. Essi sono destinati alla condanna e al biasimo delle alte sfere, quest'ultime sempre solidali con i potenti che vengono irrisi e sempre inflessibili con chi tenta di ribellarsi ai loro capricci.
Ma questi altri preti, invece, sono lì, imperterriti, indistruttibili, come sempre in direzione ostinata e contraria, sono persone come Don Andrea Gallo, nel suo impegno in favore dei diseredati, come Don Giorgio De Capitani, nella sua battaglia contro gli abusi di un potere volgare, o come Don Luigi Ciotti, fondatore di uno dei più grandi movimenti contro la mafia.
Saranno snobbati, mal sopportati, quando non censurati, dai loro superiori, che hanno sempre avversato i preti come loro, quelli che si schierano con i più deboli. A loro può toccare la scomunica, come avvenne per i teologi della liberazione colpevoli di aver difeso i popoli oppressi, cacciati da quel che sarebbe stato a giudizio di molti un “grande papa”, Wojtila.
A me i Papi non piacciono, mi piacciono però quei preti che ho nominato prima, e quelli che non ho nominato e che magari non godono di notorietà, ma che sono impegnati giorno per giorno a combattere contro i mali di una società iniqua e ingiusta malgrado gli impedimenti dei loro capi. Dei preti che non si fermano a vagheggiare la vita eterna, ma che sono impegnati per fare di questo mondo un luogo migliore. Da ateo e da comunista, penso che questo omaggio sia necessario a queste persone, che brillano come dei rubini in una pozza di fango.
Continuano a negare un fenomeno riconosciuto dalla scienza psichiatrica e cioè il danno che può provocare una castrazione imposta da una regola completamente anacronistica che i “fratelli” protestanti hanno già abbandonato da secoli.
Ma la storia della Chiesa è fatto di dinieghi. Si nega la propria storia, si nega ciò che fu Gesù Cristo, ciò che furono i vangeli, anche quelli non riconosciuti, ciò che furono le persecuzioni, le censure e le tante pagine buie che hanno infestato la storia di questa potentissima istituzione.
La Chiesa ha abbracciato il capitalismo selvaggio banchettando con banchieri e industriali, dimentica della massima di Cristo “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli” (dunque tutte le massime gerarchie ecclesiastiche!!). Sembrano non accorgersi, questi signori che fanno voto di povertà che i più grandi critici della Chiesa non sono gli atei o i comunisti, ma i Padri fondatori, i cristiani delle origini, quelli sulla cui parola dovrebbe essere fondata la Chiesa dello IOR.
La Chiesa è stata sempre della parte dei più forti, contrariamente a quanto fece il loro Gesù, si alleò con l'Impero quando c'era l'Impero romano, con le monarchie europee in epoca feudale, con il fascismo e con il nazismo durante l'ultima guerra mondiale, e con il Capitale transnazionale nell'epoca della globalizzazione.
Ma certi vizi sembrano non cambiare mai.
Adesso pretendono di essere le vittime delle situazione, cosa ridicola, come appare sempre ridicola ogni superpotenza che vuole far credere di esser vittima di un complotto (invece di essere, semmai, quella che i complotti li organizza).
Dopo i deliri di Cantalamessa, l'amica angie ci segnala un altro caso di esternazione paranoica da parte non di un cardinale questa volta ma di un giudice di dubbia autorevolezza che chiama in causa addirittura i massoni (ma non erano quelli che facevano intrighi alleati alla Chiesa? Mah!).
Penso che certe affermazione si smentiscano da sé, evidentemente il clero non vede come questa strategia finisce inevitabilmente per ritorcersi contro chi la adopera, fatta eccezione per quattro bizzoche di paese (ammesso che esistano ancora) che vanno in Chiesa tutti i giorni, le uniche che potrebbero credere a tutto quello che il parroco dice loro.
Vorrei però concentrare l'attenzione questa volta su un'altra categoria di “uomini di chiesa”. Sono preti che non si preoccupano degli embrioni ma delle persone in carne ed ossa, che preferiscono aiutare un immigrato piuttosto che gettarsi nelle grandi speculazioni finanziarie, che lottano tutti i giorni contro i potenti, contro gli abusi, contro il razzismo e contro la mafia. Sono, certamente, perle rare per una Chiesa che non le sa minimamente apprezzare. Essi sono destinati alla condanna e al biasimo delle alte sfere, quest'ultime sempre solidali con i potenti che vengono irrisi e sempre inflessibili con chi tenta di ribellarsi ai loro capricci.
Ma questi altri preti, invece, sono lì, imperterriti, indistruttibili, come sempre in direzione ostinata e contraria, sono persone come Don Andrea Gallo, nel suo impegno in favore dei diseredati, come Don Giorgio De Capitani, nella sua battaglia contro gli abusi di un potere volgare, o come Don Luigi Ciotti, fondatore di uno dei più grandi movimenti contro la mafia.
Saranno snobbati, mal sopportati, quando non censurati, dai loro superiori, che hanno sempre avversato i preti come loro, quelli che si schierano con i più deboli. A loro può toccare la scomunica, come avvenne per i teologi della liberazione colpevoli di aver difeso i popoli oppressi, cacciati da quel che sarebbe stato a giudizio di molti un “grande papa”, Wojtila.
A me i Papi non piacciono, mi piacciono però quei preti che ho nominato prima, e quelli che non ho nominato e che magari non godono di notorietà, ma che sono impegnati giorno per giorno a combattere contro i mali di una società iniqua e ingiusta malgrado gli impedimenti dei loro capi. Dei preti che non si fermano a vagheggiare la vita eterna, ma che sono impegnati per fare di questo mondo un luogo migliore. Da ateo e da comunista, penso che questo omaggio sia necessario a queste persone, che brillano come dei rubini in una pozza di fango.
Don Gallo,Padre Alex Zanotelli,Don Vitaliano della Sala e tanti altri preti "controcorrente"sono quelli che danno ancora un senso,se esiste,a ciò che rimane delle macerie etiche morali della chiesa cattolica.Infatti sono continuamente osteggiati,boicottati,scomunicati dal vaticano.
RispondiElimina...andrebbe fatto ascoltare in tv a reti unificate !!Per fortuna ci sono ancora preti così!
RispondiEliminaAnche a me piacciono quei preti che hai citato, Matteo. Però, facci caso, ci piacciono per quello che sono come persone, non per quello che sono come uomini di chiesa. Per dire che giustamente, a mio avviso, li consideriamo per quello che sono al di fuori dell'abito talare. Contrariamente a chi giustifica e nasconde gli abusi ieratici, innanzitutto per il fatto che li vede come prelati prima che come persone.
RispondiEliminahai ragione matteo!
RispondiEliminaQuando sento parlare di Vaticano mi vengono in mente... potere, prevaricazione, silenzio, coperture, politca, voti spostati... mai e poi mai mi vengono in mente parole come carità, come azione per le strade, come "attenzione verso il prossimo", queste parole mi fanno venire in mente Don Gallo, Don Farinella, Don Ciotti, il compianto Don Puglisi e altri che sicuramente dimentico, non conta essere preti, etichette che non servono, conta essere uomini con alti valori quelli veri, quelli reali, concreti che si trasformano in azioni vere non in prediche da pulpiti o da balconi.
un saluto matteo
senza contare quelli uccisi dalla mafia o minacciati (7/4/2010-Indaga l'Antimafia di Catanzaro a Sant'Onofrio, nel vibonese, dove è stata sospesa la rappresentazione religiosa pasquale dell'Affruntata in seguito all'intimidazione subita dal priore che si era opposto alla partecipazione di affiliati alle cosche....): si occupa forse il Vaticano (come Stato a sè!) di difenderli e/o proteggerli?
RispondiElimina"Al processo per la morte di Puglisi (il parroco di Brancaccio viene ucciso il 15 settembre 1993) la Curia e la parrocchia non si sono costituite parte civile al processo contro i mafiosi incriminati dell'assassinio, adducendo come giustificazione la scarsa importanza della giustizia terrena per la Chiesa."!
http://mnemonia.altervista.org/antimafia/chiesa.php
Mi ricordo anche Don Benzi, quello che toglieva le prostitute dalle strade. Ce ne sono state tante di figure importanti (dal basso) nella chiesa. Don Gnocchi, don Bosco, madre Teresa.
RispondiEliminaNon sono preti come gli altri, perchè stanno in mezzo ai più poveri, agli emarginati, ai disgraziati. Sono persone che combattono senza l'appoggio dei magnaccia clericali, eppure non si arrendono. Sono persone che muoiono in povertà ma dopo aver reso felici migliaia di persone.
Ciao ragazzi , io porto la mia testimonianza don Giorgio l'ho conosco e l'ho anche intervistato ,c'è ne fossero di persone così , c'è ne fossero ...
RispondiEliminacomplimenti per il pezzo , ciao
Io purtroppo su Madre Teresa avrei delle perplessità, suffragate da una raccolta di dati:
RispondiElimina« [...] ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un'amica dei poveri quanto un'amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall'alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni - e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica privata in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore. Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri. »
(Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, pp. 125-126.)
Beh, permettimi un filo di campanilismo lol. Don Gallo é davvero unico. E molti come lui lottano come hai detto tu quotidianamente anche e soprattutto contro le storture di una Chiesa che oramai rappresenta solo se stessa, i propri soldi ed i poteri forti che tutela, aiuta, fa sorgere.
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