giovedì 15 aprile 2010

La Bolivia in prima fila

"Roma, 14 apr. (Apcom-Nuova Energia) - Quello che si annuncia come l'evento ambientale di tendenza dell'anno si apre lunedì in Bolivia, dove presidenti, politici, intellettuali, scienziati e star di Hollywood si uniranno a 15.000 rappresentanti delle popolazioni indigene e a migliaia di associazioni locali di oltre 100 paesi per discutere il cambiamento climatico in uno dei paesi più poveri del mondo. La Conferenza mondiale dei popoli sul cambiamento climatico e i diritti di Madre Terra, che si terrà da lunedì a giovedì prossimi nella cittadina boliviana di Cochabamba, non avrà alcuna influenza sui negoziati Onu sul clima che impegnano 192 paesi. Ma il presidente boliviano Evo Morales spera che dia voce ai popoli più poveri della Terra e spinga i governi ad essere più ambiziosi dopo il fallimento del vertice di Copenaghen. Morales annuncerà in occasione del convegno il più grande referendum mai tenuto a cui parteciperanno fino a due miliardi di persone e che riguarderà le scelte per uscire dalla crisi climatica. La Bolivia vuole creare anche una carta Onu dei diritti sul clima e istituire un Tribunale internazionale sui crimini ambientale. "L'unico modo per far ripartire il negoziato, non solo per la Bolivia o altri paesi, ma anche per la vita nel suo complesso, la biodiversità, la nostra madre terra, è di riportare la società civile nella trattativa. L'unica cosa che può salvare l'umanità dalla tragedia è l'esercizio della democrazia globale" ha detto a Bonn L'ambasciatore boliviano alle Nazioni unite Pablo Solon. "Non ci saranno discussioni segrete dietro porte chiuse. Il dibattito e le proposte saranno avanzate dalle comunità in prima linea sul cambiamento climatico e da organizzazioni e persone della società civile impegnate ad affrontare il problema climatico" ha aggiunto. Oltre 90 governi manderanno delegazioni a Cochabamba. Sono attesi scienziati come James Hansen, il regista di Avatar James Cameron, il linguista Noam Chomsky, la sociologa canadese Naomi Klein, l'attivista anti-globalizzazione francese José Bové e gli attori hollywoodiani Danny Glover, Robert Redford e Susan Sarandon. La conferenza coincide con la celebrazione del decennale della "guerra dell'acqua" di Cochabamba, la rivolta del 2000 contro la privatizzazione dell'acqua nella cittadina, che ispirò una serie di movimenti sociali in tutta l'America latina e contribuì a portare Morales alla presidenza della Bolivia".

La Stampa

2 commenti:

  1. 90 governi... immagino che quelli occidentali mancheranno in blocco...

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  2. Un cambiamento potrà arrivare solo dalla consapevole partecipazione attiva dal basso. Non è facile, specie per la consapevolezza che spesso manca. Ma non si può non tentare. Onore al merito per Morales.

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