mercoledì 14 ottobre 2009

La sinistra e i falsi martiri del giornalismo


Sarebbe ora che certa sinistra la smetta di trattare come martiri della libera informazione quelli che fino all'altro giorno hanno sempre obbedito ai diktat che vengono dall'alto. La dimostrazione l'abbiamo avuta con Ferruccio De Bortoli che dopo essere stato attaccato da Berlusconi per non averlo difeso abbastanza invece di dire, “scusi presidente, ma il mio giornale scrive quello che cazzo gli pare” ha fatto un editoriale in cui afferma di aver sempre difeso il governo e di non essersi mai unito ai suoi accusatori, come dire, se lo avesse fatto allora il presidente del consiglio avrebbe tutto il diritto di censurarlo.
Purtroppo questo comportamento nei confronti di certi giornalisti non è nuovo. Un esempio è Giampaolo Pansa, colui che si autodefinisce “revisionista” che ha mosso accuse gravi non solo ai partigiani ma alla Resistenza in quanto tale. Oppure Oriana Fallaci, la profetessa della guerra di civiltà, quella che nell'ultima parte della sua vita si è messa a difendere Bush, Ratzinger, lo stato criminale di Israele, allineandosi su posizioni apertamente reazionarie, molto simili a quelle della destra razzista, eppure non sono stati molti coloro che ebbero il coraggio di contraddirla, quasi fosse una divinità scesa in terra che con acida espressione sputa sentenze su chiunque, ci fu addirittura chi, come Rutelli, da ministro della cultura le dedicò una mostra fotografica con tanto di elogio senza nessuna presa di distanze dal periodo anti-islamico della giornalista.
Poi ci sono quelli che non prendono mai una posizione fissa e dichiarata, li chiamano “terzisti”, quelli tipo Pierluigi Battista che dichiarano la loro equidistanza dai partiti politici, arrivano persino a dichiararsi “di sinistra”, come nel caso del suddetto Battista, ma poi la loro posizione finisce di fatto sempre con l'allinearsi con chi ha il potere.
Prendiamo uno come Enrico Mentana. Uno che dopo aver lavorato per anni e anni nel gruppo mediaset viene scaricato per un capriccio del padrone che ha deciso che non è abbastanza piegato ai suoi voleri. Eppure era sempre lui quello che quando in Italia coloro che venivano additati come “estremisti” dicevano che in Italia non c'era sufficiente libertà di espressione, lui negava, assieme a tutti quelli che “la sinistra deve abbandonare l'antiberlusconismo”. Francamente non mi è parso che Mentana si sia mai messo in mostra per una mancanza di riguardo verso i potenti. Del resto per condurre per tanto tempo il tg5 non credo che si possano essere molto inflessibile con il padrone della rete. O forse vogliamo dire che il tg5 prima fosse neutro e imparziale? Certo, molti se ne sono accorti solo ora dello stato della libertà di stampa in Italia, ma questo è un altro discorso.
Le epurazioni non sono cosa nuova in Italia. Eppure quando capita a giornalisti come Paolo Mieli certo non si può dire siano venute meno delle voci critiche. Ne sa qualcosa Carlo Vulpio cacciato quando sul Corriere uscì un servizio sulle perquisizioni della Procura di Salerno contro quella di Catanzaro. Vogliamo forse ricordare Gianni Riotta? Quello che si vantava nel suo ultimo giorno da direttore dei successi di ascolto del tg1 durante il terremoto a L'Aquila? Il patito dell'Auditel?
Bisogna distinguere censure come quelle a danno di giornalisti come Santoro o Travaglio e censure agli scribacchini di regime come può essere un Paolo Mieli o un Ferruccio de Bortoli, che forse più per la volontà di dire la verità sono stati sostituiti con chi facesse meglio il loro lavoro, ovvero la prostituzione a mezzo stampa. Non è che siccome hanno subito un'epurazione questa persone diventano automaticamente degli eroi. Anche perché può esserci una ragione strategica nel sacrificare delle pedine alleate. Ovvero quello di far credere “avversari” giornali che invece hanno sempre sostenuto la linea governativa, capita spesso di vedere accomunati da esponenti del centrodestra un giornale come Repubblica, vicino all'opposizione con uno come il Corriere della Sera, vicino invece alla maggioranza. Facendo passare questo concetto Berlusconi ha gioco facile nel sostenere che i giornali sarebbero tutti di sinistra, pur trattandosi di una palese falsità.

5 commenti:

  1. I giornalisti, quelli veri, per intenderci con la schiena dritta, anche se in disaccordo con le nostre idee sono sempre da difendere.
    Malauguratamente tu hai citato una serie di cialtroni ( dio ci scampi dai terzisti, meglio un servo come Belpietro di un Panebianco per intenderci) che è difficile in questo caso darti torto...

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  2. Analisi impeccabile.
    Questa peseudo sinistra, Matteo, si è da subito rivelata incapace di prendere posizioni davvero critiche nei confronti di chiunque (politici, giornalisti, lacchè, veline ecc ecc), sottomessa alla grande paura di passare per antidemocratica.
    Quindi si è preferito il silenzio (Walter Veltroni in questo campo si è rivelato un maestro)anzichè criticare e, qual'ora fosse necessario, duramente condannare.
    Alla fine, grazie al silenzio-assenso, hanno leggittimato anche l'assurdo.
    E' costume italiano quello di santificare chiunque (politici, giornalisti, presentatori tv, atrricette, amanti di politici, ecc ecc)che dopo aver accettato privilegi, spianate le carriera e goduto di fette di potere, una volta caduti in disgrazia ( non perchè scomodi ma perchè sostituibili, )vanno a riempire le file dei martiri della libertà.
    I giornalisti veramente scomodi, in realtà, non hanno mai avuto il tempo di lamentarsi in Tv, perchè sono stati ammazzati.
    Questo dovrebbe pur farci riflettere.
    Saviano: lungovivente (è questa la dicitura sulle cartelle cliniche per i malati senza speranza, inspiegabilmente ancora vivi. Che non significherà mai guarito, fuori pericolo, ma soltanto "inspiegabilmente ancora vivo")
    Bel post Matteo.
    Scritto con un linguaggio chiaro e diretto.
    A presto
    Marilena

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  3. Condivido appieno. Quando Mentana fu cacciato da canale5, fu molto fastidioso assistere a quel moto di solidarietà come se quel soggetto fosse un eroe della libera informazione, quando in realtà era solo un servo scaricato dal proprio padrone

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  4. De Bortoli.... i giornalisti veri sono altri e quindi non é che potevamo aspettarci chissà quale reazione se non proprio quella di fare una smentita dichiarando che non ha mai attaccato nessuno lui.... (che vergogna).

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  5. Come hanno detto correttamente quelli che mi hanno preceduto i giornalisti veri sono ben altri..A presto

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