Sembravano una categoria mitologica, come i centauri, le sirene o gli unicorni, stando a quello che si vede sulle nostre televisioni o si legge sui nostri giornali. Un paese che non ha altri problemi se non quello delle gaffes del suo presidente, che non si pone altre domande se non di quale parte politica sia la magistratura o che non ha altri impegni se non quello di punire gli impiegati scansafatiche. Un paese così prospero che si può permettere persino di pagare stipendi a chi non lavora, e che regala miliardi di euro a calciatori e veline, nonché a manager incapaci.
Poi ogni tanto sbucano fuori, da un articolo di giornale, disperso tra le mille diatribe più e meno inutili che affollano i quotidiani nostrani o da un'inchiesta televisiva sopravvissuta al “Grande Fratello” e ai varietà scintillanti che brulicano sui teleschermi.
Sono i poveri. Degli esseri invisibili, che si aggirano per le città opulente senza essere visti dai ricchi o dai finti ricchi che tentano la scalata. Sono come i prolet di George Orwell, abitanti silenziosi distanti dai problemi quotidiani degli amanti della libertà di stampa e di espressione, sepolti e nascosti dalla propaganda martellante che descrive un mondo patinato ed elitario.
Ogni tanto qualcuno se ne accorge. I poveri esistono. Percorrono le stesse strade, ma con auto scassate o anche senza nessun'auto, vanno a lavoro ma non sempre perché può anche darsi che il lavoro non ce l'abbiano, si divertono ma raramente, perché non c'è nulla di divertente nella fame, si sposano, ma senza cerimonie e banchetti pantagruelici, hanno figli che vanno a scuola e studiano, forse, ma fino a un certo punto perché le università non sono alla loro portata. Sono intorno a noi, in molti casi siamo proprio noi. I poveri.
I poveri non vanno mai di moda. Non finiscono sulle pagine dei giornali o nella prima serata di qualche programma demenziale. Un barbone non è chic. Un disoccupato non è abbastanza figo. Un operaio in cassa integrazione non fa abbastanza audience.
Nel “bel paese” poi nessuno può pensare ai poveri, se non i poveri stessi. Nel “bel paese” non esistono i poveri, ovvero, i poveri sono nulla, una nullità. Sono al massimo poveri di un altro mondo, extraterrestri atterrati provenienti dalla luna. La povertà non è un affare che ci riguarda, è una cosa da “Terzo Mondo”. Si mandano SMS di beneficenza ai poveri del “Terzo Mondo” per poterli continuare a ignorare.
Ma capita che a volte qualcuno scopra che i poveri sono anche qui, che il Terzo Mondo è in Europa e in Nord America. I poveri esistono.
Secondo l'Istat in solo in Italia sono 2 milioni e mezzo, il 13,1% della popolazione, Al Sud diventano il 22,7%. Bene, si dirà, il restante 76,9% non è povero. E invece no, perché quella misurata è la povertà assoluta, quella cioè per cui non si hanno abbastanza soldi per fare la spesa, per mangiare. Poi c'è un'altra povertà, forse meno evidente, quella detta relativa, cioè di coloro i cui consumi sono al di sotto della media pro capite nazionale.
Magari molti di questi vengono anche considerati parte della famosa e favolosa classe media.
Fonti:
http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/economia/istat-poverta/istat-poverta/istat-poverta.html
Matteo permettimi di farti i complimenti, sia per il tuo blog che per i tuoi commenti sul nostro blog la sinistra che vogliamo.
RispondiEliminaAppena sono entrato qui mi è sembrato quando, da ragazo, entrai per la prima volta nella sede di Lotta Continua. Libertà e lotta pensai.
Bravo
Lorenzo
Sono contento che anche tu ne abbia parlato, proprio pochi minuti fa Gap sul suo blog Vengo da lontano ha fatto un pezzo per chiedersi dove sono tutti i bloggers quando si parla di temi come questo e non del solito Berlusconi, bravo Matteo che hai trattato l'argomento!
RispondiEliminaGrazie logos e russo, credo che il dovere di chi ha la possibilità di manifestare il proprio pensiero, come noi blogger sia quello di dare voce a chi non ce l'ha o gli è stata tolta. Non da solo, non ho questa presunzione, ma come parte di un insieme.
RispondiEliminaBel post davvero! Tema scomodo, di cui si fatica a parlare...
RispondiEliminaDavvero Matteo, bravo...aggiungerei anche i milioni di cittadini italiani affetti da povertà morale...miscela esplosiva...
RispondiEliminaSe c'é un mito fasullo é quello del Paese del Bengodi e che sia un Paese ricco e benestante.
RispondiEliminaEsistono e sono in costante aumento....con buona pace degli ottimisti speranzosi...
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