venerdì 11 dicembre 2009

Il Nobel dell'inganno

Continuo a chiedermi quando la smetteremo di farci prendere per il culo. Non solo chi dispone delle nostre vite è responsabile di migliaia di morti. Ma pretende anche di passare come un grande filantropo. E ci riesce! Il premio Nobel per la pace serve appunto per questo scopo. Certo, non sempre, a volte viene dato a chi se lo merita davvero. Ma altre volte lo riceve chi ha le mani lorde di sangue. Anzi, no, che dico? loro le mani ce le hanno sempre pulite, perché fanno fare ad altri il lavoro sporco. Loro hanno le mani pulite e profumate, pronte per ricevere un Nobel ed essere acclamati come grandi benefattori dell'umanità. Dopo che questo, ormai screditato, riconoscimento è stato assegnato a personaggi come Henry Kissinger, Shimon Peres o il Dalahi Lama, allora tutto è possibile. Anche che venga dichiarato “messaggero di pace” colui che continua a seminare morte e terrore coi carrarmati. Costui si chiama Barak Obama, il presidente degli Stati Uniti. Colui che è stato eletto a furor di popolo come il salvatore del genere umano, colui che avrebbe riaperto il “sogno americano” e costruito un “capitalismo dal volto umano”. Adesso si vede insignito del più alto riconoscimento per un attivista dei diritti civili. Dopo aver inviato altri 30000 soldati in Afghanistan, per aumentare il numero di vittime civili che già adesso è esponenziale, egli ha ricevuto proprio ieri l'ambito premio. È un po' come se avessero consegnato il premio Borsellino a Bernardo Provenzano.
Eppure il grande eroe degli illusi, è ben lontano dai tempi, sembra passata un'eternità, in cui veniva adorato da folle estasiate. Egli rappresentava, a detta di molti, la speranza per una nuova America, l'anti-Bush per eccellenza, colui che avrebbe creato pace e prosperità per gli Stati Uniti e per il Mondo. Eppure, a quasi un anno di governo, si può dire che queste speranze si siano rivelate del tutto infondate. Posso dire personalmente di aver già espresso le mie critiche in tempi non sospetti, quando tutti erano in preda a questa specie di amore incondizionato per il grande leader, un vero e proprio culto della personalità del nuovo millennio. Formulai, poi, un'analisi completa dell'incantatore di serpenti in questo post, dove evidenziavo tutte le promesse che non aveva mantenuto e che non sarebbe mai stato in grado di mantenere. Mi preoccupava quell'ingenuità infantile della popolazione mondiale, pronta ad aggrapparsi anche alla più flebile speranza di un qualche Messia, invece che riprendersi in mano il proprio destino che le è stato sottratto da tutti i vari imbonitori e soprattutto coloro che sono serviti da quelli.
Dopo aver assistito a tante delusioni, da Kennedy (quello della guerra in Vietnam e della Baia dei Porci) a Clinton (quello dei bombardamenti sull'Iraq e sulla Serbia) per non parlare di Bush che è storia più o meno conosciuta, speravo che si fosse imparata la lezione. Doveva essere chiaro fin dalla campagna elettorale in cui si vedeva un Obama finanziato più che mai dalle multinazionali, e un McCain la cui sconfitta era già stata decisa dalle lobby, come sarebbe andata a finire. Il più grande finanziatore di McCain diede a questi un contributo inferiore di quello dell'undicesimo finanziatore di Obama.
Bush era legato alla lobby del petrolio. Obama a quella delle banche e delle assicurazioni. Poteva quindi mai essere che Obama realizzasse una riforma sanitaria che rendesse le cure mediche universali andando così contro gli interessi dei suoi investitori, cioè di coloro che lo avevano messo sulla poltrona presidenziale? Ovviamente no. Poteva mai essere che Obama durante la crisi non spendesse miliardi di dollari per salvare i banchieri senza lasciare al verde i lavoratori? Ovviamente no. I fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione.
Obama aveva da sempre ben specificato che in Afghanistan si resta. Si sarebbe cominciato il ritiro dall'Iraq (cosa tra l'altro prevista anche dal suo predecessore), cosa che puntualmente non è avvenuta, perché le truppe americane sono ancora in territorio iracheno.
Obama tra l'altro è responsabile anche di aver aggravato la crisi con l'Iran, perseguendo nella tattica di togliere a un popolo il diritto di autodeterminarsi. Se l'Iran vuole costruire centrali nucleari non può farlo. All'opinione pubblica è stata raccontata la bugia clamorosa che Ahmadinejad starebbe costruendo una bomba atomica. Cosa priva di ogni fondamento, che anche se fosse vera (come sicuramente invece è vera per Israele e Pakistan, ma in questo caso nessuno se ne preoccupa) non si capisce come l'Iran farebbe a usarla contro lo stato ebraico, visto che potrebbe essere raso al suolo in dieci minuti dalla NATO.
Obama ha riconosciuto il governo golpista dell'Honduras. Dietro al colpo di stato, ormai è palese, ci sono, tanto per cambiare, gli Stati Uniti, che per l'ennesima volta hanno rovesciato un governo democratico per metterci una dittatura de facto.
Sempre lo stesso governo e lo stesso Presidente hanno contribuito all'escalation militare in Sud America, dove per contrastare l'odiato Chavez si sta armando la Colombia fino ai denti, forse, chissà, il simpatico Barak sta preparando una nuova guerra, o magari un altro colpo di stato.
Ecco a voi signore e signori Mister Obama, il grande benefattore, colui che in nome della pace è responsabile dell'eccidio di migliaia di esseri umani.
Il gradimento di Obama da parte del popolo americano è al suo minimo storico. Solo il 26 % degli americani, inoltre, è d'accordo nel ritenerlo degno di un Nobel. Gli americani si sono svegliati. Speriamo che non si riaddormentino troppo presto.


Fonti:



18 commenti:

  1. Obama è il miglior presidente che può esprimere l'America attualmente.
    È un presidente progressista nella linea diretta di gente come Bob La Follette, Croly, FDR...e come fu pure Clinton...
    Non riesco a capire quale secondo te sarebbe stato il presidente ideale in America.
    Ralph Nader, improponibile, soprattutto dopo il gran piacere che fece a G W H Bush.
    La guerra in Afghanistan è stata un errore, ma oggi non credo che gli americani si possano ritirare in leggerezza visto il pericolo che rappresenta il Pakistan. L'errore semmai fu quello, a guerra iniziata, di spostare le truppe in un'altra guerra, quella dell'Irak, che oltre ad essere ingiustificata e insensata, ha tolto credibilità ad altri interventi in altri scenari ben più preoccupanti.
    Quanto al Nobel forse era meglio darlo a dei veri pacifisti, posto che ce ne siano...
    Che a mio avviso prima o poi

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  2. una chiara contraddizione, forse l'accademia voleva caricare di responsabilità il presidente di una grande potenza? I fatti dicono che i primi interventi post assegnazione non sono decisamente da premio nobel per la pace
    Saluti

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  3. Non capisco come si possa prendersela con il Dalai Lama e non nominare Arafat...

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  4. voglio dire, non mi sarai uno di quelli che crede che i cinesi siano in Tibet e nello Xinjang a portare il progresso comunista? o che continua a menarla con la storia che il Tibet era una nazione fondamentalista religiosa (nel 1949 - e allora perché tanti discorsi sul fatto che afgani e iracheni hanno, giustamente, tutto il diritto di tenersi la loro cultura anche quando a noi sembra cozzi col NOSTRO modus vivendi occidentale e libertario)? che il Dalai Lama sia una figura discutibile per tanti motivi sono d'accordo, ma lo era anche Arafat. e se in Tibet certo i tibetani non sono trattati come i palestinesi in Israele, non stanno molto meglio dei neri sudafricani ai tempi dell'apartheid.

    comunque sto andando fuori tema. su Obama purtroppo condivido buona parte di quello che dice QUELCHEINTENDO. è il meno peggio, e lo dico con immenso, immenso rammarico. il fatto è che bisogna fare le pulci a tutti e accontentarsi di quel che passa il convento criticandolo non per aprire la strada al nuovo criminale repubblicano prossimo venturo, ma sperando che si svegli la gente. perché da quel che leggo, mi pare che il gradimento di Obama (peraltro dove hai preso un dato così basso?) sia sceso perché gli americani lo criticano perché troppo pacifista, troppo europeo, troppo morbido, finanche "socialista" e debole col terrorismo... e non perché si rendano conto dei compromessi di Obama con la amministrazione Clinton e la gentaglia come Negroponte.

    sempre spunti interessanti anche quando non li condivido, in ogni modo. è il sale della democrazia e spero non ti dispiaccia anche quando ci scontriamo.

    buone cose.

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  5. Ah tra parentesi era tardi e ho letto male, il dato 26% pensavo si riferisse al gradimento generale, non a "degno di un Nobel". Le altre considerazioni mi sembrano più o meno sensate. :p

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  6. Allora QUELCHEINTENDO.
    Tra Obama e Bush non c'è una gran differenza, forze l'unica è nel fatto che Obama è favorevole alla ricerca sugli embrioni e Bush no. E' un po' più laico di Bush, ma neanche tanto.
    Per quanto riguarda le altre questioni come economia e politica estera si sta comportando esattamente come il suo predecessore, a volte persino peggio.

    Un finanziamento alle banche così ingente non si vedeva da chissà quanto, e questo mentre migliaia di lavoratori finivano sul lastrico, un vero schifo.
    In politica estera ho già detto nel post ciò che ha fatto. Non capisco per quale ragione non potrebbe ritirare le truppe dall'Afghanistan che già ora è nelle mani dei talebani, salvo forse Kabul e Karzai tra l'altro è bene attento a non scontentarli.
    Questo è il tuo presidente "progressista". Comunque ne ho parlato dettagliatamente nel post che ho citato alla fine.
    Se mi chiedi quale sarebbe un buon candidato potrei dirti Denis Kucinich, Cintya Mckinney, o soprattutto Brian Moore, il candidato socialista che è stato l'unico a proporre la nazionalizzazione delle banche. Tutti questi sono contro la guerra in Afghanistan.
    Tra democratici e repubblicani non c'è differenza e lo dimostrano tutti i governi che si sono succeduti, tranne forse quello di F. D. Roosevelt.
    Quanto a Clinton, stendiamo un velo pietoso!

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  7. LA VOLPE
    Il Dalai Lama è un criminale, uno che è stato il sovrano di uno stato feudale dove la tortura era prassi quotidiana, uno che ha protetto i criminali nazisti. Che poi la Cina faccia cose altrettanto inumane questo è un altro discorso. Ti sfido a trovare un solo rigo in cui ho difeso l'operato del governo cinese. Ma questo non assolve il Dalai Lama e l'operato dei suoi monaci. Anche io mi auguro un Tibet libero, ma mi auguro che non sia mai governato dal Dalai Lama, per carità!
    Su Arafat sono di tutt'altro avviso, e non lo puoi certo paragonare con Obama. So qual è la vulgata che circola su di lui in Occidente, ma questo è grazie alla distorsione della realtà operata dai media. Arafat, ad esempio, al contrario del governo israeliano (Barak o Sharon o quant'altri) voleva la pace e si è battuto fino alla fine dei sui giorni per questo.
    Quanto a Obama ti ho già risposto nel precedente commento e comunque non dare troppo ascolto a quello che dicono i giornali. Obama è stato votato dal popolo su un programma moderatamente progressista, che per gli standard americani era molto a sinistra. Quando si è visto che non stava attuando quel programma la gente ha smesso di crederci.

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  8. Caro Matteo, se non vedi nessuna differenza tra Bush e Obama, allora mi riesce difficile argomentare con te.
    I candidati che proponi, per quanto persone degnissime, sono assolutamente improponibili in America.
    Non riuscirebbero ad ottenere nemmeno l'1 per cento dei suffragi.
    La tua idea della politica, come gioco del vorrei, ha aperto autostrade alla cricca di conservatori che da Reagan in poi hanno lentamento smantellato i risultati ottenuti dalle numerose amministrazioni progressiste che si sono succedute negli Stati Uniti fin dai tempi di Teddy Roosevelt.
    Il Family and Medical Leave Act, l'Earned Income Tax Credits, il Community Reinvestment Act, il Brady Bill, e lo State Children’s Health Insurance Program, varati da Clinton, dopo essere stati abrogati da Bush hanno fatto soffrire milioni di famiglie americane.
    Obama non è un socialista e non è nemmeno laico. nella tradizione progressista americana che vede coniugati pragmatismo, morale religiosa, e attivismo sociale.
    D'altra parte in un paese che ha il 90% degli elettori che, in qualche modo, sono rispettosi di valori religiosi è altrettanto impensabile che possa essere eletto un presidente laico.
    Obama tenterà, nei limiti del possibile, di rimettere in piedi parte dello stato sociale che è stato annichilito da Reagan prima e in seguito mazziato da Bush. Non mi aspetto altro e mi sembra già una gran cosa. Sempre che ci riesca.
    Non mi aspetto grandi nazionalizzazioni che sono del tutto estranee allo spirito americano.
    Non penso che ritirarsi dall'Afghanistan ora sia una soluzione intelligente. Non tanto per questioni interne al paese, quanto perché l'Afghanistan "liberato" dai talebani sarebbe una pericolisissima testa di ponte per conquistare il paese vicino che dispone di un arsenale nucleare non indifferente. E né te, né io saremmo più tranquilli, immagino, se, come temo comunque succederà, tale arsenale finisse nelle mani sbagliate.
    Che tra i democratici e i repubblicani non ci sia nessuna differenza prova a chiederlo ai ragazzi americani delle classi meno abbienti che vogliono iscriversi all'univesità.
    Prova a chiederlo a chi beneficiava di Medicare o Medicaid.
    Prova a chiederlo a chi beneficiava dei programmi di alloggio sociale.
    E potrei continuare fino a domani mattina.
    Dire che tutto è lo stesso, fare di ogni erba un fascio, è pericoloso.
    In attesa di Godot/ Messia salvifico che fa filare esattamente le cose come piacerebbero a noi, non buttiamo via coi panni sporchi anche il bambino...

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  9. 1) ti chiedevo lumi sulla tua posizione sulla Cina, perché spesso dalla sinistra radicale ho sentito discorsi tipo quelli che ti citavo

    2) Ho detto io stesso che il Dalai Lama è figura controversa, come controverso è Arafat, che, propaganda occidentale o meno, non ha sempre lottato per la pace. Se mi paragoni il Dalai Lama del 1956 con quello del 2009, permetterai che prenda in considerazione tutta la vita di Arafat. Non stavo paragonando Arafat a Obama, che ha fatto un discorso allucinante al nobel e a cui non avrei dato il nobel. (Nemmeno l'avrei dato al Dalai Lama o ad Arafat, se è per questo)

    3) Ciononostante, non sono d'accordo con l'affermazione che Obama sia come Bush o peggio. I prestiti alle banche credi che non l'avrebbe fatti anche Bush? Li hanno fatti tutti, schiavi come sono del capitalismo e delle multinazionali. E' schifoso, ma è quello che passa il nostro malato sistema (più o meno) democratico, e ritengo che dobbiamo farci i conti realisticamente.

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  10. ps: quando il Dalai Lama si è reso responsabile di aver protetto i criminali nazisti? aveva 15 anni quando il paese è stato occupato dai comunisti cinesi. o forse parli di Harrer, l'alpinista nazista che divenne suo amico quando aveva 9 anni? Harrer non mi pare sia stato, nel complesso della sua vita, più nazista di quanto Bocca o Montenelli siano rimasti fascisti (ok, Bocca si è "purificato" con la via del partigiano e Montanelli è sempre stato di destra, ma è per dire che mi sembra eccessivo dire che il Dalai Lama era un protettore di criminali nazisti)

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  11. Chiara, non è stata la mia idea ad aver "aperto autostrade alla cricca di conservatori che da Reagan in poi hanno lentamento smantellato i risultati ottenuti dalle numerose amministrazioni progressiste" come dici, ma è stato proprio il contrario, è stata la delusione per le amministrazioni "progressiste" che non sono state all'altezza delle attese che ha spianato la strada e Reagan e a Bush, e anche a Clinton, quello che ha avviato, prima di Bush, la tortura dei presunti terroristi su larga scala, (ecco un esempio di chi è Clinton).
    E i risultati delle amministrazioni... "progressiste" che si ottennero in America negli anni 60 e 70 si dovevano in realtà alle pressioni dei movimenti per i diritti civili. Se non ci fossero stati Martin Luther King e i movimenti contro la segregazione razziale, tanto per fare un esempio, a quest'ora gli Usa sarebbero allo stesso punto di 40 anni fa.
    Le concessioni che ha fatto la classe dominante statunitense sono risibili, elemosina, roba per tener buona il popolino. Negli Usa uno stato sociale non è mai esistito, lo stato sociale è quello che c'è in Francia, in Germania, in Italia fino a qualche anno fa e che adesso stanno smantellando (grazie all'Unione Europea che ci dicevano chissà quali grandi benefici avrebbe portato!). Non capisci che è questo modo di ragionare dell'accontentiamoci che ci ha portato alla rovina? se la gente pensa che la sinistra, o coloro che dicono di esserlo, non sa fare nient'altro che l'elemosina, allora smette di crederci e ognuno inizia a pensare di salvare solo se stesso e peggio per chi non ce la fa. Questa è la cultura individualista.
    Per cui smettiamola di scegliere l'albero al quale impiccarci e riprendiamoci il nostro futuro, lottiamo, invece di sperare in qualche improbabile salvatore dalla pelle nera o bianca che sia.
    Se persone come Kucinich non riescono a ottenere percentuali significative è proprio per questo discorso che fai tu, "eh ma lui non può farcela" Non può farcela perché nessuno glielo permette.
    Nei primi del Novecento il Partito socialista stava rapidamente aumentando il proprio consenso, l'organizzazione sindacale dell'IWW era sempre più presente al fianco dei lavoratori. Poi i governi (anche quelli democratici) e le lobby decisero che questo non poteva andare e ne organizzarono la repressione. Il sistema bipartitico e presidenzialista statunitense non permette una vera rappresentanza. inoltre per sperare di essere eletto devi investire ingenti somme di denaro. E chi è che te le da queste somme? le grandi corporazioni, che poi in cambio vogliono che tu stia al loro servizio e non a quello del popolo. Tant'è che io credo che qualsiasi significativo cambiamento per via istituzionale negli Usa (e presto sarà così anche in Europa) è bloccato. Solo una rivoluzione potrebbe "sbloccarlo". Questo significa che dovremmo smetterla di affidarci a questo o a quel candidato "progressista" (non sono io a credere ai Messia), i lavoratori dovrebbero cominciare a riorganizzarsi, dovrebbero vincere con le loro lotte, non con le elezioni.
    Uno come Obama è anche più pericoloso di Bush. Perché Bush sanno tutti che è il nemico. Obama invece fa le stesse cose di Bush, ma con la faccia da "progressista". Entrambi comunque non sono nulla più che dei burattini nelle mani dei grandi gruppi economici. Yes, THEY can.

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  12. La Volpe. Sulla Cina ti ho già detto come la penso. Non c'è dubbio che sia un governo repressivo, autoritario, ecc. ecc. Del resto chi è che ormai lo difende (mentre si difendono gli stessi metodi quando a usarli sono gli Usa)?

    Criticare il Dalai Lama e i monaci buddisti, non significa assolvere la Cina. Ma non vorrei che il Tibet una volta ottenuta questa tanto agognata indipendenza dovesse ricadere in una nuova dittatura, questa volta sotto il controllo di una casta religiosa. E a quel punto non credo che i tanti amanti della libertà alla Pannella andrebbero in piazza a protestare.

    "Ciononostante, non sono d'accordo con l'affermazione che Obama sia come Bush o peggio"

    Questa tua affermazione è in contraddizione con quella che segue:

    "I prestiti alle banche credi che non l'avrebbe fatti anche Bush? Li hanno fatti tutti, schiavi come sono del capitalismo e delle multinazionali"

    Appunto! proprio per questo Bush e Obama sono uguali! sono entrambi schiavi delle multinazionali! E certamente tutti i presidenti Usa sono così. Le istituzioni politiche nordamericane sono il comitato d'affari delle grandi corporazioni economiche e finanziarie. Non comandano certo i politici. La Fed, il FMI, il WTO, Il gruppo Bilderberg, sono queste le istituzioni che contano davvero. Il Congresso non fa che ratificare le loro decisioni.

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  13. Matteo,te l'ha detto/scritto nessuno,che la gran massa di dollari serviti per la campagna elettorale sono stai donati dagli Ebrei americani e d'israele? Quindi sulla politica monetaria non è che ci fosse molto da aspettarsi-So'che le cronache raccontario dei milii di dollari ricevuti grazie alla grande campagna elettorale svolta su Internet,ma ripeto,il grosso del contributo arriva da altra sede,con ben altri interessi-Per il resto sono convinta che è un Nobel di chiara natura politica-Quanti altri simili a lui,in stato di guerra l'hanno
    ricevuto??tantissimi,la lista è lunga,la ragione? sempre politica,per incitarli a mollare,a cambiare rotta,alcuni l'hanno fatto altri hanno fatto finta di farlo

    -politica,solo politica!!

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  14. Gabry sono d'accordo sul fatto che Obama ha ricevuto come tutti i maggiori candidati i finanziamenti per la campagna elettorale da gruppi di pressione (economica prima che politica) e infatti lo scopo del mio post era proprio mostrare il fatto che Obama fosse alle dipendenza non del popolo, ma di coloro che lo finanziano, come tutti quanti gli altri.
    Come ho scritto nel post, il più grande finanziatore di McCain ha dato un contributo inferiore a quello dell'undicesimo di Obama. Questo per far capire da che parte stiano i grandi finanziatori. (Ciò non significa ovviamente che McCain fosse meglio di Obama).

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  15. Quando mi trovo in una qualsiasi situazione pubblica in cui si accenna, anche vagamente, alla lobby ebraica fatta da plutocrati al servizio del peggior potere, mi alzo e me ne vado.
    I discorsi da bar sport, mi urtano i nervi, ma quando vengono riproposte le vecchie tesi che hanno infettato l'Europa in passato, allora non c'è proprio nessuno spazio per il confronto.

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  16. Chiara io non ho parlato di lobby ebraica, perché ne esistono di più potenti (anche se la lobby ebraica esiste e non è un fatto di razzismo tant'è che io preferisco chiamarla lobby sionista).

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  17. L'immagine del Nobel della Pace a Obama come il Premio Borsellino a Provenzano racchiude efficacemente le tue argomentazione. Quoto in pieno

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  18. Un inganno. Ovviamente d'accordo con te.

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