Avrei dovuto scrivere la seconda parte del post sulla democrazia, ma dato che ci sono le elezioni, tratterò del voto in corso per la seconda e ultima volta rimandando la trattazione dell'argomento affrontato. Non mi avventurerò dopo le elezioni in sofisticate analisi politiche. Lascerò questo onore a qualcun altro. Detto francamente, che il centrosinistra o il centrodestra guadagnino o perdano consensi non mi interessa granché, anche perché non sempre vanno uniti, vedrei piuttosto, caso per caso, se esistono amministrazioni locali di centrosinistra, per cui valga la pena votare, non dico eccezionali ma quantomeno accettabili.
Se fossi in Puglia voterei per Vendola, anche non essendo un vendoliano e anche non condividendo la sua linea politica a livello nazionale. Ma certamente preferisco mille volte un Vendola a un Loiero o a un De Luca. Inoltre considero prepotente e scorretto sotto tutti i profili la scelta che il Pd aveva preso di contrapporgli un candidato impresentabile alle primarie o addirittura di non svolgere proprio le primarie ma candidare uno che voleva fare sia il sindaco che il presidente regionale. Poi le cose sono andate diversamente. Comunque credo che la politica non si faccia così e penso che per questo gli elettori di sinistra in Puglia dovrebbero sostenere Vendola.
Se fossi in Emilia Romagna non voterei né, ovviamente, per la destra, perché la destra non mi piace mai, in nessun caso, essendo io di sinistra, né per il centrosinistra che ricandida per la terza volta un Presidente di Regione dopo dieci anni di governo, in violazione della legge italiana e della costituzione. Se fossi nel Lazio non voterei assolutamente per la Bonino, che è esponente di un partito liberista, militarista, e atlantista. Se fossi in Lombardia non voterei Penati che mi piace quanto il suo partito, ma è anche vero che mi darebbe immensa gioia dare un dispiacere a Comunione e Liberazione e alla Chiesa mandando a casa il loro pupazzo di regione. Ma me ne darebbe altrettanta mandare dare un dispiacere anche ai Moratti, per cui Penati pure sarebbe da escludere. Penso che voterei Agnoletto, perché è uno dei rari casi in cui Rifondazione decide di non fare alleanze con Pd e Di Pietro.
Questo per far capire la mia posizione. Ed evitare che possa essere confusa con quella dei grillini (che poi sostengono Di Pietro, viva la coerenza!) o delle anime belle che darebbero del corrotto anche a Gesù Cristo, se si candidasse.
Tuttavia non mi trovo in nessuna delle regioni sopraelencate. Nella mia regione non si vota per le regionali. Nella mia città però si vota per le comunali. Premetto che fino ad ora c'è stata un'amministrazione di centrosinistra, decaduta due mesi fa per crisi di maggioranza. Preciso e sottolineo che il sindaco era dell'Italia dei Valori. Non mi addentro nei particolari della politica di una città di provincia, non penso che a qualcuno che non sia della mia zona possa interessare. Dico solo che questa amministrazione ha governato malissimo. Tanto male quanto la destra, se non peggio. Inutile dire che di politiche di sinistra o anche solo vagamente progressiste non se ne è vista neanche l'ombra. L'unica preoccupazione di questa amministrazione è stata di piazzare i propri uomini per nomina politica nei posti chiave, rendendo la vita quanto meno difficile a quelli già presenti e vincitori di concorsi.
Aggiungo che tutti gli esponenti politici della mia città (e della mia regione) si sono espressi contro la realizzazione di una centrale nucleare promettendo chissà quali rimostranze a Roma. Risultato: la centrale si farà lo stesso.
Ora io mi chiedo e vi chiedo: quale incognita ragione esiste per cui io avrei dovuto votare questa gente o chi, nonostante tutto, decide di allearvisi? Io non sono riuscito a trovarne una. E, credetemi, ho sempre votato e sempre a sinistra.
Per nessuna ragione al mondo voterò mai la destra tranne quella di un mio eventuale impazzimento. Però questa non è una buona ragione per dare un voto a chi non è in alcun modo utile alla realizzazione di un progetto politico che sia molto approssimativamente vicino a quello che io vorrei (e che molti elettori di sinistra vorrebbero) e che non si preoccupa nemmeno di nasconderlo.
Dobbiamo capire che il voto è un mezzo non un fine. Se questo mezzo a un certo punto si rompe e non viene riparato diventa inutile ed è inutile servirsene. Ciò è esattamente quanto è accaduto.
Perciò io a votare ci sono andato ma sulla scheda ho scritto: “Questa scheda è come l'utilità di questa classe dirigente: nulla”.
A livello nazionale, invece, quando sarà il momento, come ho già detto altrove, voterò per quel partito di sinistra che non si allei né con il Pd, né con l'Italia dei Valori (né con affini come Udc, radicali, socialisti, ecc.) i quali portano avanti delle politiche coerentemente di destra, e che abbia un programma coerentemente di sinistra. Non mi interessa che abbia lo zero virgola, se è così è perché c'è chi si ostina a votare per la destra mascherata che chiamano “centrosinistra”. Ho il diritto di votare chi voglio, non soltanto il “male minore” (che poi si rivela sempre non così minore come si credeva) e intendo avvalermi appieno di questo diritto.
I partiti attualmente presenti in parlamento infatti fanno l'interesse delle grandi lobby economiche e finanziarie.
Perciò non si creda, ribadisco, la mia decisione frutto di qualunquismo, di cui sono acerrimo nemico, bensì di semplice realismo politico, di contro all'utopismo di chi si illude che il male stia in una sola persona o in un solo partito. Votare per i servi non aiuta gli schiavi, ma i padroni.
Siamo un popolo (e purtroppo non il solo) a credere nei demoni e negli untori. E chi crede in essi crede anche nei messia. Si aspetta il capo carismatico che viene a portare la salvezza universale senza che ci sia tuttavia un movimento politico e sociale altrettanto forte e determinato. È questo fatto, più che un Berlusconi qualsiasi, a rappresentare il vero pericolo di svolta autoritaria, di fascismo.
Per questa ragione penso che il secondo criterio in base al quale votare sia scegliere quel partito che si rivolga non a un indistinto cittadino elettore (si veda la differenza che Marx rilevava tra cittadino e borghese) ma che si batta per un movimento interessato ad abolire lo stato di cose presente. Stato di cose non significa “regime berlusconiano”, ma struttura socio-economica mondiale, in una parola capitalismo.
Esiste in Italia un partito che sia così o che si avvicini ad esserlo? Io penso di sì, ma di questo ne parlerò quando sarà il momento. Per ora dico solo che non è né il Pd, né l'IdV, né i radicali, né i verdi, né la sinistra vendoliana, né Rifondazione (che non a caso si sono alleati tra di loro in certe zone).
Matteo, mi trovi d'accordo. Votare il male minore significa mantere "lo stato di cose presenti"; significa mantenere nascoste le contraddizioni esistenti e lasciare che esse determinino le nostre condizioni sociali ed economiche.
RispondiEliminaNeanche da me, in Abruzzo, si vota. Si voterà per l'amministrazione della mia città tra poco più di un anno. Anche qui il centro-sinistra che attualmente amministra la città non si è granchè distinto per cambiamenti apportati. Di qui la delusione che probabilmente riporterà di nuovo la destra ad amministrare (e devastare) la città.
Ecco che il meno peggio, spesso è solo il preludio del peggio che verrà di lì a poco.
Ciao Matteo
RispondiEliminaCredimi io capisco tutte le tue motivazioni che riflettono la tua coerenza per quello che scrivi sul tuo blog e quello che dici.
Premesso che questa è una tornata elettorale locale e che quindi bisognerebbe analizzare caso per caso. Come sai io ho votato ieri. Penso anche che questi discorsi li facciamo solo noi di sinistra e che chi sta a destra vada sempre a votare, questo non è un difetto casomai un pregio perchè sta a significare che dietro ad un'azione c'è un'analisi, e in passato anche io non mi sono scherato con alcune ammucchiate politiche. Però credo sinceramente che questo sia un momento davvero pericoloso per il nostro futuro, che vede la politica tralasciare ciò che è vita reale per parlare di vita privata di uno solo, e in particolare di problemi giudiziari di no solo.
Ad esempio prendi il caso della mia regione, dove si è presentato Burlando, candidato non proprio nelle mie righe. Ma quale era l'alternativa? (che spero non si avveri) Non fare niente e cnsegnare la regione ai fascisti come Scaiola, in una città che porta addosso ancora i segni delle loro violenze del g8, consegnare la regione alla Lega che organizza sfilate nel centro storico per insultare gli immigrati, che organizza manifestazioni contro le moschee... no direi che questo non la vedo proprio come soluzione.
Anche io Matteo credimi spero di poter trovare nella scheda elettora delle prossime elezioni politiche un vero e proprio partito di sinistra, ma in questo momento credo ci sia in ballo qualcosa di più importante come la libertà, la giustizia di un paese, il diritto all'informazione e il dovere di parlare del lavoro.
Un saluto, con la speranza vera di ritrovarci prima o poi nel partito che tutti sognamo.
Li hai esclusi tutti alla fine secondo me. Dato che Lega e Pdl non penso che anche tu li possa contemplare LOL! Attendo di sapere a quale forza alludi.
RispondiElimina"Se fossi in Piemonte non voterei Penati...":
RispondiEliminaso che volevi dire Lombardia; in Piemonte invece, secondo me, non dovevano ricandidare la Bresso (Berlusca quando è andato a Torino sembrava troppo sicuro che vincesse Cota, da come parlava!)
se poi candidano a sindaco Ghigo (con quello che aveva già fatto quando era lui alla Regione), i giochi sono veramente fatti&finiti!
Angie, si, è stato un lapsus volevo dire Lombardia, correggo subito. Per quanto riguarda il Piemonte sono d'accordo con te. Del resto non è l'unica regione in cui si sono fatte scelte di questo tipo, penso alla Campania dove si è deciso di candidare uno come De Luca oppure alla Calabria con Loiero.
RispondiEliminaCiao ragazzi, sono da vent'anni fuori dall'Italia,non ho votato e non lo avrei fatto anche se fossi stato in Italia e pensare che sono pugliese e mi inorgoglisco quando parlo di Vendola.La contraddizione è bruciante ma constatare che l'imborghesimento che avvolge tutti noi ci lascia privi della imprescindibile energia per cercare nuove strade per la liberazione collettiva e personale.Quindi tirarsi fuori dalle processioni elettorali può essere un passo per avvicinarsi a altre realtà, altro modo di vivere ,comunicare , riorganizzarsi e agire .Allora forse andare a votare potrebe avere un valore diverso
RispondiEliminaSalute
Rffaele
Se non ho sbagliato i conti ti rimane solo più l'API di Rutelli.... auguri!?!? ;-) Anche perchè se non cambia la legge elettorale dura la vedo un partito che si presenti da solo senza alleanze, che ne pensi??
RispondiEliminaBattute a parte prendo atto e rispetto a prescindere ogni opinione (vivendo a nord-est l'ho dovuto imparare per non assicurarmi prematura estinzione ndr) tuttavia la penso diversamente.
Credo che sia il sogno ti tutti passare dalla merda ad un 5 stelle all-inclusive ma la mia esperienza ed il mio passato mi insegnano che
non sempre i cambiamenti sono rapidi ed indolore e che la politica del passo dopo passo (non necessariamente piccolo) sia quella più indicata.
ciao matteo, grazie come sempre di quello che scrivi...vedo una falce e martello qui accanto, che mi piace molto. anche io come ernest ho votato, e anche io come te in puglia avrei votato vendola. si può non essere d'accordo con parte della sua linea politica, ma secondo me a livello nazionale ci vorrebbe uno così. peccato che invece ci siano tutt'altre persone a fare opposizione, persone che, a forza di cercare consensi dove non cavano un ragno dal buco, dovrebbero invece ricompattarsi a sinistra. la vedo dura, caro matteo, penso che abbiamo poche speranze. eppure una volta bersani mi piaceva, non avrei mai pensato che si sarebbe piegato così. che tristezza!
RispondiEliminaChit, non mi pare di aver chiesto la luna, come ho detto in Puglia avrei votato Vendola, anche se sta in una coalizione con gente che non mi piace. Quello che contesto è l'idea di votare il "male minore". In questo modo i candidati saranno sempre di un male via via crescente come è avvenuto in questi anni.
RispondiEliminaSe cominciassimo a votare solo chi ci piace e che condividiamo, non dico in tutto, ma abbastanza, forse, questo non avverrebbe.
Nico, a me piace Vendola e lo vedrei benissimo come candidato della sinistra alle politiche, però quello che non vedrei per nulla bene è un'alleanza con il Pd e ancora peggio con l'Udc. Un conto è a livello regionale, un altro a livello nazionale dove i veti incrociati sono fortissimi e le lobby esercitano pressioni mille volte maggiori, se ci si mettono anche i tuoi alleati a renderti la vita difficile è finita (i due governi Prodi insegnano con una sinistra che doveva spostare l'asse della coalizione e invece si è dimostrata ininfluente).
Condivido appieno il tuo ragionamento. E sul partito al quale alludi a fine post credo di aver capito, e se è quello che ho capito beh...ho avuto modi di avvicinarmici e ne ammiro molto la coerenza.
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