venerdì 27 novembre 2009

Presidente, si svegli!


Non so a voi, ma a me certe volte fa venire i nervi. Sto parlando del nostro Presidente. No, non lui! Non il Grande Puttaniere, non il boss di Arcore, non il Delinquente del Consiglio. A lui ormai ci sono abituato e iper-vaccinato. Non ci faccio neanche più caso quando sento una della sue buffonate, una delle sue cialtronate che tuttavia trovano sempre qualche pesce che abbocchi. Mi riferisco, invece, al Presidente della Repubblica. A Giorgio Napolitano. E ciò è tanto più grave perché mentre il Capo del Governo è espressione di una maggioranza, e quindi di una parte del paese, il Capo dello Stato è, o dovrebbe essere, il Presidente i tutti gli italiani.
Ebbene questo Presidente sembra vivere in un mondo tutto suo. Un mondo tutto tranquillo e pacato, nonostante intorno si scateni il putiferio. Mi fa pensare a un uomo che se ne sta tranquillo dentro casa davanti al focolare mentre fuori un alluvione distrugge case e abitanti.
Non so in quale epoca crede di vivere Napolitano. Forse all'epoca del neonato Regno d'Italia, quando i deputati italiani, provenienti tutti da famiglie altolocate (non che oggi questo non avvenga!) gentiluomini in frac, nel momento in cui dovevano fare un'obiezione dicevano “Mi scusi, signore, mi permetta di dissentire”.
Non lo so. Ma sicuramente non vive all'epoca del regime berlusconiano,in cui un governo chiaramente autoritario che ottiene il consenso concentrando i mezzi di comunicazione nelle mani di un solo uomo, o di un solo gruppo di interesse, sta mandando in pensione quel che rimane della democrazia e della repubblica parlamentare, che Napolitano dovrebbe difendere.
Forse il nostro gentiluomo sabaudo (anche se in realtà è campano) non si rende ben conto di cosa stia facendo questo governo. Sarebbe utile che qualcuno dei suoi collaboratori lo illumini nel merito. Questo governo ha come capo un uomo indagato in più processi, un corruttore accertato (come ha dimostrato il processo Mills) un probabile collaboratore della mafia, un amico di due mafiosi, Mangano e Dell'Utri, il primo ha vissuto a casa sua, il secondo è uno dei suoi più fedeli collaboratori e cofondatore del suo partito. Questo governo sta distruggendo la magistratura a seguito di tutti gli interventi orientati a fermare i processi del suo capo, garantendo così l'impunità a criminali di tutti i tipi; ha favorito l'evasione fiscale e l'impunità per gli evasori, sta distruggendo l'istruzione, tagliando fondi alla scuola pubblica e avviando la privatizzazione di fatto dell'università; sta tagliando risorse alla polizia, nel mentre si istituiscono le ronde, delle cui convinzioni politiche e ideologiche è inutile dire, ha emanato leggi razziste, come quella sul reato di clandestinità, che discriminano tra italiani e stranieri,sta aggredendo il lavoro, favorendo sempre più la precarietà e sempre meno la sicurezza sul posto di lavoro, garantendo l'impunità agli imprenditori che non rispettano le norme. Ha fatto carta straccia della Costituzione che ha detto ripetutamente di voler modificare per realizzare una repubblica presidenziale, con più potere all'esecutivo; non ha rispettato un referendum popolare che ha rifiutato il nucleare, ha privatizzato l'acqua.
Di fronte a una situazione del genere ci si aspetterebbe che un'istituzione come quella della Presidenza della Repubblica (che in passato è stata presieduta da figure altamente rappresentative e stimate come Sandro Pertini e Oscar Luigi Scalfaro) si erga a difendere il dettato costituzionale e a garantire il rispetto delle istituzioni, sostenere l'uguaglianza di tutti, senza distinzione di sesso, razza o religione, di fronte alla legge.
E invece cosa accade? Accade che Napolitano in questa catastrofe non trovi nulla di meglio da fare che richiamare tutti alla “compostezza”, ad “abbassare i toni” come se il problema dell'Italia fosse qualche intemperanza del linguaggio, un problema di forma più che di sostanza. Per tornare all'esempio precedente è come se quell'uomo comodamente seduto in poltrona a casa sua, non solo si dimentichi dell'alluvione che sta distruggendo la città, ma si lamenti pure per le grida di qualche suo concittadino che disperatamente chiede aiuto mentre sta per essere travolto.
Sembra quasi che il Presidente della Camera, terza carica dello stato, dia l'impressione di essersi assunto l'onere di “supplire” a questa mancanza istituzionale di Napolitano.
È davvero surreale allora, con un Presidente del genere, assistere alle chiacchiere di chi lo accusa di essere “di sinistra” come se egli avesse favorito l'opposizione. Uno Capo dello Stato che mette la firma su tutte le leggi e decreti, anche quelli più abietti, anche quelli più palesemente incostituzionali, uno capo dello Stato che firma la legge razziale del reato di clandestinità, lo “scudo fiscale” che permette il riciclaggio di denaro, il Lodo Alfano che viola due articoli della Costituzione e tante e tante altre amenità, è una manna per tutti i governi, soprattutto per un governo come quello attuale che mostra una totale mancanza di riguardo istituzionale. La bizzarra motivazione addotta da Napolitano (e smentita dal suo predecessore Ciampi che non certo era uno “intransigente”) è che, se egli non avesse firmato, le Camere gli avrebbero rimandato indietro il testo identico ed egli sarebbe stato costretto a firmare. Che è come dire: “io qui non servo a niente”. A parte il fatto che se la pensasse così avrebbe fatto meglio a non accettare l'incarico, ma è un ragionamento assurdo. Non si capisce cosa costa a Napolitano negare una firma quando è in suo potere negarla. Nel frattempo possono accadere tante cose. Può darsi che alcuni parlamentari meno entusiasti della maggioranza si rifiutino di rivotarla (come accadde con lo scudo fiscale che passò solo grazie all'assenza di esponenti dell'opposizione) ma anche se gliela rimandassero intanto lui avrebbe fatto il suo dovere, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere. Invece no. Per la prima volta da chissà quanto tempo abbiamo un Capo dello Stato che firma qualsiasi cosa perché secondo lui è inutile opporsi. Così se qualcuno proponesse di trasformare l'Italia in una monarchia assoluta con il necessario iter legislativo e costituzionale, Napolitano non avrebbe nulla da eccepire, perché tanto “gliela rimandano indietro” come rispose una volta a un cittadino che giustamente lo aveva sollecitato a compiere il suo dovere.
Stamane l'ultima delle perle del gentleman della Campania: “è indispensabile, è il suo ammonimento, «che quanti appartengono alle istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione si attengano scrupolosamente allo svolgimento di tale funzione». Insomma, nessuna invasione di campo” come si legge sulla Stampa. Ora chi ha la pazienza di seguirmi su questo blog di controinformazione sa che io sono tutt'altro che tenero con la magistratura, come dimostra il post precedente. Tuttavia il richiamo appare quanto mai inopportuno soprattutto se considerato alla luce delle inevitabili strumentalizzazioni politiche. La maggioranza potrà urlare di gioia vedendo confermate le sue bizzarre tesi secondo cui Berlusconi sarebbe perseguitato dalla magistratura oppure sul fatto che i giudici non possano (a loro dire) rilasciare dichiarazioni alla stampa e in televisione o esprimere opinioni sulle leggi. L'appello a “non travalicare” sarà ovviamente usato da una certa parte politica per fomentare i propri scopi di delegittimazione della magistratura. Non solo, Napolitano va oltre: "E spetta al Parlamento - conclude Napolitano - esaminare, in un clima più costruttivo, misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia".
Ora sarà che a me ultimamente a sentir parlare di “riforma” viene l'orticaria, ma in questo contesto parlare di riforma che equilibri il rapporto tra politica e giustizia vuol dire una cosa sola: dare al potere politico un qualche controllo sull'operato del potere giudiziario. Può darsi che non sia l'intenzione di Napolitano, non è questo il punto. Ma certo dire a una maggioranza e a un governo come questi che si deve fare una riforma del genere per me è come andare direttamente nella tana del leone per farsi sbranare. Per ritornare al solito esempio è come se durante una catastrofe naturale ci si preoccupasse di far rispettare il traffico stradale invece che soccorrere la popolazione in difficoltà. È chiaro che regolare il traffico cittadino non è sbagliato di per sé, ma farlo nel mentre si rischia di venire travolti dalla furia degli elementi è da folli.
Ma non finisce qui: “Va ribadito - aggiunge il presidente - che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza del Parlamento, in quanto poggi sulla coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini-elettori il consenso necessario per governare”.
In un paese normale questo sarebbe anche giusto. Ma in un paese come l'Italia significa invitare a nozze Berlusconi, garantirgli quasi che il suo governo durerà fino alla fine della legislatura. Che è legittimato a governare. Napolitano dimentica che questo è un governo presieduto, lo ripetiamo, da un uomo plurindagato, che la magistratura ha identificato (anche se non nel suo processo) come un corruttore. Ora si richiede al Capo di un Governo la massima garanzia circa la propria persona. È tanto assurdo allora pensare che uno come Berlusconi dovrebbe dimettersi? Certo, non mi aspetto che Napolitano, che non è mai stato un “cuor di leone” come direbbe il Manzoni, inviti velatamente e tra le righe il Presidente del Consiglio alle dimissioni. Ma quanto meno potrebbe evitare di legittimarlo nella sua posizione, di dire che non c'è nulla di sbagliato nel fatto che egli ricopra quest'incarico. Potrebbe, almeno, in questi casi, tacere. Invece no. Egli invita il lupo a sbranare l'agnellino, anziché spronare quest'ultimo a scappare.
Per questo comportamento del Presidente della Repubblica non riesco a trovare altra giustificazione che la sua ingenuità. Perché altrimenti dovrei pensare che la sua non è ingenuità, ma qualcos'altro. E non voglio neanche, almeno per il momento, prendere in considerazione questa ipotesi.


Fonti:



8 commenti:

  1. Ripetutamente, ho manifestato la mia totale insoddisfazione sulla maniera in cui Napolitano ha deciso di interpretare il suo ruolo. Le dichiarazioni di ieri mi hanno particolarmente turbato perchè chiariscono sino in fondo che non sarà da lì che potrà frapporsi un ostacolo ad un eventuale ulteriore e più grave tentativo di forzare il quadro istituzionale. Apparentemente, Napolitano crede che sia suo dovere stare equidistante, indipendentemente da dove si collochino le posizioni esistenti. Così, basta che uno si sposti in avanti, perchè anche il nostro Presidente lo segua, anche se ad una certa distanza...

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  2. E' avvilente come questo Presidente della Repubblica deleggittimi il proprio ruolo, dichiarando pubblicamente la propria inutilità... Con le sue parole non solo non difende la nostra repubblica ma contribuisce a sfaldarla. E faccio queste critiche con profondo dolore perché ho sempre avuto una profonda stima sul ruolo del Presidente della Repubblica ( e nonostante Napolitano ce l'ho ancora)

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  3. Che dormiva io l'avevo scritto sul Blog tempo fa....Grande Crozza come lo imita!!!!

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  4. Secondo me non si sveglia e non lo farà mai. Guardate un po' se dopo le dichiarazioni di Berlusconi e Dell'Utri sulla mafia si è degnato di intervenire... troppo preoccupato a presenziare a qualche consegna di qualche premio.
    Un saluto

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  5. Ciao Matteo il tuo blog ci piace molto, per questo siamo qui a chiederti un piccolo favore:
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    questo dovrebbe funzionare

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  7. gia gia gia'...a rischio di svegliarlo!!
    Ma va la' Matteo,la verita'? alla maggior parte di quelli che hanno le sacre chiappe sedute su alti scranni purpurei,come dicono a Roma,
    "gn'è frega un azz,o n'emerita sega" di sfrondare sante verita'-
    Orami sono sazi,ma NON sazi di potere e di graSSO marcio che cola-
    -E' su questo che fa conto Mister B.
    chi meglio di lui sa' che raggiunte le alte vette,vuoi del potere, vuoi del mero ma molto importante denaro,possano mai minimamente pensare di mollare?Ergo?
    per l'appunto non gli frega nulla ,meglio lasciar tutto com'è-
    E' cosi da troppi anni e per questa ragione l'italia sta' sprofondando in un mare di me.r..a,sempre piu nero,sempre piu profondo-

    Ovunque ti giri,ovunque ti volti,tutti sono impegnati in "malaffare"e alla maggior parte va bene cosi-queste sono le ragioni profonde e dello scollamento dall'amara realta', e al tempo stesso del merdaio in cui siamo sprofondati-
    Non si dice che i porci stanno bene solo nel fango?La distruzione e la mancanza d'ossigeno che come è noto manca nel fango,la sentono solo coloro che porci non sono, ne vogliono diventarlo e tantomeno sguazzare nella porcilaia

    -Ogni giorno che passa diventa sempre piu difficile,navigare in questa deriva merdai!!


    p.s. mettero il tuo link sul post in cui hai scritto il commento!!

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