martedì 4 maggio 2010

Ipazia, un'eroina del libero pensiero

Il film Agora di Alejandro Amenabar, in questi giorni nelle sale, rende giustizia a un figura femminile vittima del fanatismo religioso. Ipazia (370 – 415 d. C.) filosofa e scienziata di straordinaria intelligenza e di leggendaria bellezza, una personalità di primo piano nella cultura dell'epoca.
Filosofa di scuola neoplatonica godeva di grande stima e rispetto presso il mondo accademico e politico del IV e V secolo d. C. Non si hanno fonti dirette, ma secondo diverse testimonianze avrebbe avuto il merito di diversi progressi in astronomia tra cui l'invenzione dell'astrolabio.
Nel film Ipazia, interpretata dall'ottima Rachel Weisz, arriva addirittura a concepire non solo l'eliocentrismo e la centralità del Sole rispetto alla terra, teoria per la prima volta avanzata da Aristarco di Samo, astronomo greco del IV e III secolo a. C., ma perfino l'orbita ellittica della Terra, che sarebbe poi stata formalizzata da Giovanni Keplero soltanto nel 1609.
Quel che è certo è che la studiosa alessandrina diede un'importante contributo allo studio dei moti astrali. Figlia del matematico Teone seguì le orme paterne, ma allargò i suoi interessi oltre che alla scienza anche alla filosofia, tanto che Socrate Scolastico ce la presenta come l'unica erede di Plotino.
La vicenda storica si colloca ad Alessandria d'Egitto, città cosmopolita e di grande vivacità culturale da quando Tolomeo (IV secolo a. C.) sovrano d'Egitto e successore di Alessandro il Grande aveva fatto costruire il Museo e la Biblioteca, fari del sapere per secoli.
Con l'avvento del Cristianesimo (l'imperatore Teodosio nel 391 e 392 sancì l'ufficialità della religione cristiana e la proibizione di ogni culto pagano) la situazione di Alessandria cambiò; con la feroce politica del vescovo Teofilo i templi pagani vennero distrutti o trasformati in chiese e i pagani perseguitati.
Nel pieno della crisi del Paganesimo e dell'affermazione di un Cristianesimo violento e oscurantista, che vede le scienze degli elleni come una minaccia e un'eresia – i cristiani distrussero la grande Biblioteca, si salvarono solo poche opere – la figura di Ipazia emerge in tutto il suo splendore e se ne comprende tutto il fascino che esercitò tanto sui suoi contemporanei quanto su molti pensatori e storici successivi. Distante, non solo dal cristianesimo, ma anche dal paganesimo più misticheggiante, fu una guida indiscussa sia in campo scientifico e filosofico che politico, esercitando grande influenza sul prefetto di Alessandria, Oreste.
Quando a Teofilo successe Cirillo gli eventi precipitarono, quest'ultimo fu responsabile di una feroce campagna contro i pagani e gli ebrei e di quest'ultimi ordinò persino la cacciata dalla città. Con le sue “ronde” (i parabolani, monaci cristiani che si occupavano di sorvegliare la città) seminava distruzione tra tutti coloro che non fossero considerati cristiani abbastanza convinti.
C'è da immaginare sotto quale luce doveva essere vista Ipazia, scienziata, pagana e per di più donna.
I seguaci di una religione che predicava l'inferiorità della donna (Paolo di Tarso comandava la sottomissione del genere femminile e la proibizione per le donne di insegnare agli uomini) sicuramente non dovevano prendere in simpatia una donna che parlava liberamente di filosofia nelle piazze e che insegnava ai propri discepoli l'astronomia e la matematica, che si prendeva la libertà di intervenire nelle assemblee politiche (e il suo parere veniva preso sempre in seria considerazione) e che per di più non aveva mai accettato il cristianesimo.
Cirillo non aveva certo scrupolo di intervenire nelle questione amministrative dell'impero, nonostante ciò non gli competesse affatto; uno dei tanti esempi, questo, dell'ingerenza che la Chiesa ha sempre esercitato nelle questioni politiche e ciò ovviamente doveva causare una disputa con il prefetto Oreste. Questi venne preso di mira dai parabolani, uno dei quali lo ferì alla testa con un sasso. Le guardie imperiali catturarono il responsabile, un certo Ammonio, e lo uccisero. Cirillo, per tutta risposta dichiarò Ammonio martire della fede cristiana.
Ma l'odio dei parabolani e le mire del vescovo Cirillo non erano certo svaniti e la vittima designata fu Ipazia, accusata di aver “stregato” Oreste e di essere la causa dei suoi litigi col vescovo. La donna venne catturata dai parabolani e brutalmente assassinata. Così lo storico Socrate Scolastico descrive il misfatto: “Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci. Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brandelli del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli”.
Il filosofo Damascio accusò ancor più esplicitamente Cirillo di aver organizzato la cattura l'uccisione di Ipazia.
Venne aperta un'inchiesta sull'accaduto, presto insabbiata, per la vicinanza della reggente dell'Impero Romano d'Oriente, Pulcheria, alle posizioni di Cirillo.
Cirillo venne proclamato santo dalla Chiesa cattolica.

11 commenti:

  1. Passano gli anni e i secoli ma la stupidita' dell'uomo rimane sempre tale... Un film da vedere assolutamente
    un saluto

    RispondiElimina
  2. Ho visto il film domenica scorsa, un film da far vedere nelle scuole ed una conferma ed un rimpianto pensando a quali livelli d'eccellenza poteva arrivare l'umanità senza la chiesa.

    RispondiElimina
  3. "i cristiani distrussero la grande Biblioteca": solo dopo, però, che il padre di Ipazia in qualità di direttore (e in punto di morte se ne pentirà) ordinò ai pagani di cacciare - aggredendoli a mazzate - i cristiani che si erano radunati un giorno all'interno (disarmati);
    Cirillo, leggendo il sacro testo, fa anche intendere che alla donna debba venir detto in che modo acconciarsi i capelli e quale abbigliamento sia più consono per lei!

    RispondiElimina
  4. Andrò senz'altro a vederlo. Questa donna mi ha sempre affascinato.

    RispondiElimina
  5. Matematica, astronomia e filosofia. Tre materie per me affascinanti da sempre, inclusa la loro storia! Se poi aggiunte al fatto che c'è di mezzo una donna straordinaria, fa sì che questo film debba essere visto e quindi ci andrò di sicuro. Esattamente come la grande figura femminile della Dalser, interpretata in "Vincere" da una straordinaria Giovanna Mezzogiorno che io amo in modo particolare. Probabilmente durante la visione anche con Ipazia le senzazioni di affetto e solidarietà saranno simili a quelle che ho provato per Ida Dalser.

    RispondiElimina
  6. Una bellissima figura femminile, ma in generale una bellissima figura umana. La conoscenza non ha genere, ma purtroppo essere donna sempre ha implicato (ancora oggi, talvolta) maggiori difficoltà nell'affermare la causa della ragione. E purtroppo, la guerra contro il sapere laico ha radici troppo antiche...
    Marghi

    RispondiElimina
  7. Ho visto il film e mi è piaciuto molto...

    RispondiElimina
  8. Spero di andarlo a vedere questo fine settimana

    RispondiElimina
  9. LA RELIGIONE...UNA ROVINA PER L'UOMO ...
    luca

    RispondiElimina
  10. Caro Matteo, non so che fine tu abbia fatto, so solo che i tuoi post mi mancano immensamente.
    Sono finalmente riuscito a vedere questo film, e quindi ho voluto rileggere questo tuo splendido post con altri occhi, che ti ringraziano ancora una volta per aver dedicato un post a questa donna straordinaria!
    Spero di rilleggerti presto, un abbraccio Nico

    RispondiElimina
  11. Non si può scoprire la verità se si è dentro una credenza religiosa poichè la verità non va adorata ma cercata in se stessi. Ogni religione impedisce all'uomo di scoprire la verità perché l'uomo preferisce essere guidato e comandato dai capi che sceglie perché in essi trova sicurezza e un punto di riferimento perché incapace di autogovernare la propria vita. Ipazia è un grande esempio di libertà e coraggio di cercare la verità da sola ecco perché è stata fatta a pezzi, perché la vita distorta odia tutto ciò che è vivo perché non è più capace di esprimere la vera vita. Ciò che è distorto odia ciò che è vivo, ecco perché i rapporti umani sono così complicati. Alla luce di questo ognuno può scoprire la verità da solo sempre se ha il coraggio di affrontare la propria distorsione.

    RispondiElimina